OMS:“USCITE DI CASA PER FARE ATTIVITÀ FISICA, SE POTETE”

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CON UN COMUNICATO UFFICIALE L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ HA CONFERMATO CHE PASSEGGIATE E CORSE, FATTE CON BUON SENSO, SONO UN FATTORE DETERMINANTE PER LA LOTTA AL CORONAVIRUS. CONTE CONFERMA: “L’ATTIVITA’ MOTORIA CONTRIBUISCE AL NOSTRO BENESSERE PSICOFISICO”.

RUNNER SÌ, RUNNER NO. Da settimane ormai divampa la polemica sui runner, additati da molti come untori – o sarebbe meglio dire capri espiatori – dell’epidemia di coronavirus. Fatto è che l’attività motoria all’aperto resta un tema su cui la confusione regna sovrana grazie alle discrepanze tra ordinanze locali, decreti governativi, misure regionali e raccomandazioni del Ministero. Cosa possiamo fare? Fin dove ci possiamo muovere? Quanto tempo di aria sotto casa?

In un’intervista a La Stampa il primo ministro Giuseppe Conte ha dichiarato che: “Chi volesse svolgere attività motoria all’aperto deve farlo da solo e in prossimità della propria abitazione”. Non un divieto totale, ma parziale, specificando: “l’attività motoria contribuisce al nostro benessere psicofisico. In questo momento non può rappresentare un’occasione di ritrovo. O di visita di altri quartieri allontanandosi dal proprio”.

L’OMS DICE SÌ. L’Organizzazione mondiale della sanità, in una mini-guida pubblicata sul proprio sito ufficiale, ha una lista di consigli per preservare al meglio il proprio stato di salute psico-fisica durante l’isolamento domestico forzato: e nell’elenco figura anche la tanto vituperata corsa-passeggiata all’aperto – specificando, “dove consentito”.“Durante questo momento difficile, è importante continuare a prendersi cura della propria salute fisica e mentale. Questo non solo ti aiuterà a lungo termine, ma ti aiuterà anche a combattere Covid-19, in caso di contagio”. Un corpo in salute è un corpo più resistente alle infezioni e ai suoi effetti, e l’Organizzazione raccomanda “se le linee guida nazionali lo consentono, fare una passeggiata, o farsi una bella corsa, mantenendo la distanza di sicurezza. Se si è impossibilitati a uscire di casa, seguite un corso di ginnastica online, ballate, fate yoga, camminate su e giù per le scale”.

Tra gli altri consigli è consigliato “mangiare in modo sano, evitando abbuffate e cibo spazzatura per l’ansia, evitare alcool e bevande gassate, non fumare”; se si lavora da casa evitare di mantenere la stessa posizione per tutto il giorno “e fare pause di tre minuti ogni trenta”. E poi fare attività fisica: dai 30 ai 45 minuti al giorno, gli adulti, almeno un’ora per i ragazzi. Inoltre, l’Oms illustra alcuni suggerimenti per la “salute mentale”: “E’ normale sentirsi spaventati, cerca di parlare con persone di cui ti fidi e mantenere i contatti con i mezzi possibili, aiuta la tua comunità con volontariato o anche solo facendo la spesa a chi non può uscire. La compassione è una “medicina”. Leggi, ascolta musica, cerca di rilassarti e se cerchi notizie fallo da fonti affidabili”.

LA POLVERIERA In questa diatriba runner sì e runner no, alimentata da una comunicazione istituzionale delirante e confusionaria volta a scaricare le pesanti colpe della Politica su un capro espiatorio innocuo, i social purtroppo hanno messo a nudo il peggio dell’umanità: invettive ed insulti di ogni sorta all’indirizzo di chiunque osi mettere il naso fuori di casa.

A contribuire a questo assalto al runner ci si sono messi anche i sindaci sceriffi che, forse per ignoranza o forse per eccesso di zelo, hanno deciso di essere più realisti del re ed impedire ai cittadini ogni sorta di movimento e condannare l’intera cittadinanza ai “domiciliari” incuranti dei danni alla salute e al benessere psicofisico delle persone.

Una situazione esplosiva che ha scatenato episodi di aggressioni verbali e talora fisiche contro chi cammina o corre in strada, mentre a Montesilvano in Abruzzo si è sfiorata la tragedia: una donna rimprovera un runner e lui le sfascia la macchina a martellate. La scena è stata ripresa e postata online dove in breve tempo è diventata virale.

Un fatto di inaudita gravità che evidenzia un clima preoccupante di caccia all’untore e guerre tra poveri. Inutile a dirsi che questo tipo di guerre sono utili per stornare l’attenzione dalle vere cause e dalle vere responsabilità che hanno portato l’Italia a vantare il primato dei decessi con Coronavirus in Europa.