Gli ambulanti bloccano Roma. Traffico in tilt.
I venditori ambulanti bloccano il traffico sul Grande Raccordo Anulare a Roma. Si tratta di una protesta contro i bandi che la sindaca Virginia Raggi intende realizzare e che metterebbero a rischio – dicono i manifestanti – l’attività di ben 12mila lavoratori.
Bancarelle in mezzo alla carreggiata contro l’applicazione da parte della giunta Raggi della direttiva Bolkenstein. È una delle direttive europee che più fanno discutere negli ultimi tempi e che tanto preoccupa i venditori ambulanti. Vediamo di cosa si tratta.
Una direttiva è un atto giuridico comunitario con il potere di vincolare gli Stati membri ad un risultato da raggiungere entro un certo termine. Naturalmente, ogni Paese deve recepire questa direttiva affinché abbia sul proprio ordinamento gli effetti voluti dall’Unione Europea.
Nello specifico, la direttiva Bolkestein riguarda il libero mercato dei servizi ed è stata recepita dal Governo italiano nel 2010 (presidente del Consiglio Silvio Berlusconi). Prende nome dall’ex commissario per la Concorrenza ed il Mercato Interno, l’olandese Frits Bolkestein.
Cosa prevede?
Garantire il rispetto della libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi. Bolkestein ha voluto che qualsiasi cittadino appartenente all’Ue possa proporre all’interno dell’Unione Europea la propria attività. E proprio questo aspetto desta preoccupazione nei venditori italiani che si chiedono cosa succederà quando le riforme della direttiva entreranno in vigore e, in virtù dell’articolo 12 della stessa, dovranno partecipare ai bandi per il rinnovo delle licenze insieme alle società di capitali. Una gara che temono non sia ad armi pari.
La finalità dell’olandese era quella di semplificare la vita alla categoria e permettere a un venditore ambulante (spagnolo, francese, rumeno, tedesco) che vuole trasferirsi temporaneamente in Italia di avere gli stessi diritti di uno italiano. E viceversa. Attraverso l’apertura di sportelli unici dove gli ambulanti che arrivano dall’estero possano espletare le formalità necessarie, eliminando dunque ogni tipo di discriminazione.
Fonte: laleggepertutti.it