Omaggio alla grande Anna Magnani

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Ricordare una donna del cinema italiano, premiata anche con l’Oscar, raccontando aneddoti, esperienze di vita, amori, passioni e vicissitudini private, pubbliche e professionali è il contenuto dello spettacolo realizzato dalla troupe del Teatro Planet di Roma che come attrice principale vede impegnata Caterina Costantini, che nelle sue gestualità, potenza espressiva e carica emotiva ricorda la “dissacrante quanto divina” Anna Magnani.

Le parti più importanti sono state rappresentate, oltre a Caterina Costantini, da Emiliano Ottaviani e Vincenzo Pellicanò, la musica dal vivo è stata suonata dal maestro Mario Vicari.

Canzoni, monologhi, sceneggiature diverse hanno ricostruito un po’ il “mito” e la vita della Magnani a dimostrazione che il teatro è molto più coinvolgente del cinema, perché gli spettatori sentono le energie che fluiscono, vengono rapiti dalle voci che accompagnate dai gesti drammatici e dalle espressioni facciali e corporali così forti, trasmettono tutta la potenza della comunicazione non verbale, che coinvolge direttamente tutti.

Il teatro è ancora un momento magico dove i processi d’identificazione permettono un sentire collettivo che nel cinema, a casa o davanti al computer non si possono creare.
Il Teatro, meglio lo spettacolo recitato da attori bravissimi, che sanno calarsi nei ruoli e vivere direttamente l’esperienza delle loro parti, combinato a musica dal vivo, luci di scena che alterano le ombre del palco, generano una particolare atmosfera, un ambiente suggestivo dove il coinvolgimento emotivo e cognitivo è il risultato diretto.

Lo spettatore resta rapito dalle varie rappresentazioni ed avvia un processo di rielaborazione del proprio vissuto, certo questo accade anche nel cinema, davanti al televisore o davanti al computer, ma nel teatro c’è la forza diretta dell’energia che creano gli attori, sono loro che trasmettono emozioni, sentimenti e messaggi subliminali che l’inconscio dello spettatore riceve e rielabora.

A mio modesto avviso, il teatro garantisce ancora il vivere insieme delle esperienze, dà il senso della comunità d’intenti, la bellezza dell’essere parte di un organismo più grande che esprime individualmente le nuove esperienze che seguono solo il copione delle proprie vicissitudine riproposte.
Dopo l’isolamento per il “lockdown” – anticostituzionale, lo distanziamento sociale, altrettanto ascientifico ed irrazionale, il copri fuoco serale ridicolo (ascientifico e folle), così come l’obbligo delle mascherine (sempre ascientifico lo diceva anche l’OMS), la dissociazione cognitiva provocata da leggi ed obblighi imposti al solo scopo da aumentare il disagio della gente, p.es. a scuola in piedi non serviva la mascherina, seduto si, idem nei bar, in metropolitana a contatto stretto non c’era trasmissione di virus ma all’aperto bisognava praticare il distanziamento sociale, in fila davanti ai negozi…ecc) tutto sempre a scientifiche, anticostituzionale ed imposto durante una pseudo pandemia durata più di due anni al solo scopo di provocare la dissociazione cognitiva, l’isolamento della gente, l’impoverimento sociale e procurare nevrosi al quale il Governo ha reagito con il “Bonus Psicologo).

Si dal 2020 al 2023 (fino a poco tempo fa c’era ancora l’obbligo delle mascherine negli ospedali) è stato fatto tutto per uccidere lo “stare insieme”, fare “esperienze costruttive comuni” con vissuti emotivi significativi e contatti umani intelligenti finalizzato allo scambio di momenti di vita vissuto. Tutto questo succede al teatro e per ciò l’invito è recuperiamo la dimensione umana, educativa e socializzante del teatro.

A Ladispoli ci sono diverse compagnie teatrali che durante le manifestazioni estive daranno spettacolo e l’invito è sosteniamole con la ns partecipazione. Raffaele Cavaliere