I campanelli di allarme non vanno sottovalutati.
E quelli che da tempo stanno suonando a Ladispoli e Cerveteri sono talmente assordanti che sarebbe difficile non ascoltarli. Parliamo di alcuni fatti accaduti di recente in edifici abbandonati da tempo e presi di mira da sbandati e disperati senza casa che hanno tentato occupazioni abusive. Sia chiaro, la mancanza di un tetto sulla testa è un dramma umano agghiacciante, ma abbassare la guardia significherebbe aprire la porta del nostro territorio non solo a disperati ma potenzialmente anche a personaggi pericolosi. Travestiti da sbandati e meno abbienti. Parlavamo di campanelli d’allarme perché in poco tempo, prima in un ex hotel di Cerveteri e poi nella dismessa caserma della Finanza a Ladispoli, gruppi di persone hanno tentato di entrare nei locali e trasformarli in abitazioni abusive. Azioni sventate in extremis, grazie anche alle segnalazioni degli abitanti della zona che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. A Cerveteri, peraltro, è anche divampato un incendio che ha danneggiato ulteriormente i locali. Sono segnali figli di una situazione sociale preoccupante, a Ladispoli e Cerveteri da anni non si costruiscono case popolari per i tagli inferti dallo Stato alle risorse sociali, chi non ha un reddito adeguato si vede chiudere la porta in faccia alla richiesta di un mutuo. E non parliamo di cercare casa in affitto con i costi dei contratti che solitamente lievitano nella stagione estiva. E’ palese che il ruolo delle amministrazioni locali può essere incisivo ma non determinante, ma quello del disagio sociale sarà un problema con cui i futuri sindaci di Ladispoli e Cerveteri dovranno confrontarsi sin dai primi giorni dell’insediamento.
Il Direttore
Gianni Palmieri