Nuovo bando di gara per Ponton del Castrato

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In 7 anni il finanziamento per la messa in sicurezza dei due più pericolosi fossi di S. Marinella non è ancora stato speso.

Il giorno 13 aprile 2023 è stata pubblicata la determina del Comune di S. Marinella con la quale si rescinde il contratto tra l’amministrazione comunale ed il tecnico incaricato della progettazione della grande opera della messa in sicurezza idraulica del Fosso Ponton del Castrato, progetto finanziato con fondi della Regione Lazio per 2 milioni di euro.
Il motivo del “licenziamento consensuale” del Dott. Stamegna è che, in cinque anni, il tecnico non avrebbe prodotto un progetto per la messa in sicurezza del fosso per Ponton del Castrato in grado di passare l’esame dell’Autorità di bacino.
Il Comune ha ora indetto un nuovo bando per affidare ad un altro tecnico la progettazione dell’opera. Si torna quindi, come nel gioco dell’oca, al punto di partenza?
Non proprio: il nuovo tecnico non dovrà ripartire dal progetto preliminare ma dovrà eseguire solo il progetto esecutivo, seguendo pedissequamente le indicazioni dell’Autorità di Bacino.
Per quanto riguarda il fosso Castelsecco, nell’ultima conferenza di servizi (27 settembre 2022) la Soprintendenza, dopo aver ottenuto le rassicurazioni sui reperti archeologici che chiedeva, ha dato parere favorevole.
Ora le autorizzazioni dovrebbero esserci tutte eppure anche su Castelsecco non si è ancora proceduto alla grande opera: la deviazione dell’Aurelia e l’allargamento del cavalcavia.
In 7 anni il finanziamento per la messa in sicurezza dei due più pericolosi fossi di S. Marinella, ottenuto dalla giunta Bacheca nel 2016, non è ancora stato speso. I fossi sono stati mantenuti e ripuliti diverse volte ma nessuna grande opera idraulica è stata realizzata.
Mentre le opere sono ferme, il Comune paga sia la fideiussione alle banche per il mancato utilizzo dei finanziamenti ottenuti (ca. 40 mila euro per Ponton del Castrato e 50 mila per Castelsecco fino ad oggi) che i tecnici incaricati (e poi licenziati). Inoltre, con il passare del tempo e l’aumento dei costi delle opere (dei materiali e della manodopera), il Comitato “2 ottobre” teme che il finanziamento stanziato nel 2016 sia insufficiente per realizzare i progetti allora presentati. Spetterà comunque alla nuova amministrazione tentare di non perdere l’ingente finanziamento di 6 milioni di euro, che scadrà improrogabilmente nel 2025.
Comitato “2 ottobre”