“Non si gioca con la pelle dei bambini di Ladispoli per vendere qualche copia in più”

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Immagini dei bambini che mangiano

“Abbiamo più volte invitato la stampa a non diffondere articoli e soprattutto titoli ad effetto che ottengono soltanto lo scopo di allarmare i cittadini di Ladispoli. Purtroppo, ancora una volta per vendere qualche copia in più, alcuni mass media non hanno resistito alla tentazione di diffondere inquietudine tra le famiglie degli alunni che usufruiscono della refezione scolastica”.

Con amarezza il sindaco Alessandro Grando ha preso posizione dopo la pubblicazione di articoli in cui si paventava un legame tra gli episodi di intossicazione avvenuti in una mensa scolastica di Pescara ed il servizio effettuato a Ladispoli dalla stessa ditta.

“Nella giornata di ieri – prosegue il sindaco – proprio per tranquillizzare preventivamente i genitori delle migliaia di bambini che mangiano alla mensa scolastica, avevamo diffuso una nota stampa in cui ricordavamo che a Ladispoli effettuiamo controlli rigorosi e costanti attraverso un monitoraggio continuo, in collaborazione con la ditta che da anni gestisce l’appalto della refezione. Purtroppo, la chiara spiegazione dell’assessore alla pubblica istruzione, Lucia Cordeschi, non è stata recepita da alcuni mass media che stamane sono usciti a tutta pagina con titoli che raccontavano di una città spaventata, di famiglie terrorizzate, di un servizio mensa preoccupante. L’amministrazione comunale assicura alle famiglie di Ladispoli che la situazione è sotto controllo, da tempo la refezione scolastica è all’avanguardia, torniamo a ribadire che Ladispoli fu tra i primi comuni ad introdurre il menu con cibi biologici. Il Centro cottura pasti è spesso oggetto di controlli accurati, il menu è concordato con le autorità mediche competenti e con le famiglie, la vigilanza è quotidianamente ai massimi livelli. Ci auguriamo che la stampa sia più ponderata nell’affrontare questioni così delicate, con la salute dei bambini non si può scherzare per fare notizia ad ogni costo”.