NON È SOLO  LO SPETTACOLO PIÙ TRISTE DELL’ANNO

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È il momento più assurdo e surreale nell’ultimo quinquennio. A tal punto da poterci aspettare da un momento all’altro qualsiasi cosa, allora, perfino una manifestazione organizzata dai e dalle CTU contro le Famiglie.

di Vincenza Palmieri

Appare lontanissimo il tempo in cui uomini e donne con la fascia tricolore marciavano in piazza contro le sottrazioni dei Minori, gridando «Parlateci di Bibbiano!» Oggi, uomini e donne con la fascia tricolore in petto si ritrovano a contrapporsi a un gruppo di madri, padri e nonni che – con la rabbia del dolore, la disperazione e la solitudine a causa dei figli strappati – chiedono solo la restituzione dei propri bambini, la ricomposizione della propria famiglia.

Mi è stato detto che alcuni di quei cartelli, prima impugnati fieramente da quei Sindaci, e quelli sguardi si sono poi abbassati davanti alle ragioni di quei cittadini. E che qualcuno, in quel gruppo di tricolori, si è anche sfilato la fascia, in segno di rispetto di fronte a tanta sofferenza e al cospetto di chi non stava mettendo in dubbio alcun ruolo e alcuna autorità, ma chiedeva solo giustizia.

Al di là di quella che può essere la declinazione attuale della proposta per gli «Allontanamenti zero» in discussione in Regione Piemonte – la cui idea di fondo non deve seguire il sillogismo “Zero Allontanamenti = Zero lavoratori” e prevedere quindi licenziamenti – al di là di tutto ciò, si deve introdurre un concetto di tutt’altro genere: “Zero Allontanamenti = Decine, centinaia, migliaia di progetti per Aiutare le Famiglie a casa loro.”

Genitori dall’altro lato della strada

Un aiuto che non sia meramente economico, ma fattivo, concreto, costruttivo. Attraverso la riqualificazione di quel personale che oggi teme di perdere la propria funzione e il proprio stipendio. Riqualificazione del personale e personale, dunque. Assieme ai Professionisti dell’aiuto alle Famiglie: i Pedagogisti Familiari, specializzati nell’aiutare le Famiglie a casa loro.

Al di là di ciò che anima questo dibattito, dunque, un punto mi preme prima di ogni altro: non possiamo avere Ordini Professionali e Sindaci contro le Famiglie. Famiglie che richiedono semplicemente di essere famiglie e di essere aiutate.