NIENTE PRESEPE VIVENTE NEL PRIMO NATALE COL VIRUS

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A LADISPOLI E CERVETERI CANCELLATI GLI STORICI EVENTI. ED È MALINCONIA ANCHE PER LA RUOTA PANORAMICA SMANTELLATA.

Un Natale senza mercatino e pattinaggio sul ghiaccio in piazza. Cancellato anche il tradizionale Presepe vivente solitamente allestito nella suggestiva location del bosco di Palo Laziale. Il comune di Ladispoli non può che alzare bandiera bianca, come del resto le altre città che sognavano qualcosa di meglio nel periodo di festa. Ma i decreti governativi sono troppo stringenti per poter programmare iniziative e così Palazzo Falcone è stato indotto a rinunciare ai suoi classici appuntamenti festivi natalizi che si prefigurano a fari spenti.

Ad accendere i cuori dei residenti non resterà che l’albero di Natale (che doveva essere addobbato ad inizio settimana solo che il maltempo ha rovinato tutto) e le luminarie in centro ma altro al momento non è previsto, se non concerti su internet. Nei giorni scorsi del resto era stato molto chiaro Marco Milani, assessore a Cultura e Spettacolo di Ladispoli che senza giri di parole, seppur dispiaciuto, era stato costretto a tagliare dalla programmazione sia il mercatino che il pattinaggio reputata come «un’attività di contatto». L’assessore ladispolano invita allo shopping “made in Ladispoli”. «Se dobbiamo dare un senso a questo Natale – ha poi aggiunto Marco Milani – diamolo con la solidarietà andando a comprare nei nostri negozi. Insomma, spendiamo a Ladispoli».

Forse un po’ tristemente se ne è andata anche la ruota panoramica alta 40 metri che tanto aveva fatto discutere in estate ma che per molti, a guardare quello spazio ora vuoto, avrebbe dato persino un senso ad un Natale così scarno. Pur se disattivata da oltre un mese. Ci saranno le luminarie grazie ad un fondo regionale ottenuto da Palazzo Falcone ma il presepe vivente, l’evento più atteso, no. Quell’atmosfera resa magica dai bagliori tra i rami della macchia mediterranea, i suoni, la neve finta e l’atteso arrivo a cavallo dei Re magi. Impossibile far approdare al bosco nel sito i cento figuranti tra fabbri, falegnami e cuochi e contingentare inoltre gli accessi che ogni anno richiamavano migliaia di visitatori. «Per noi è davvero difficile dire arrivederci al presepe – sostiene Claudio Nardocci, presidente della Pro Loco di Ladispoli – ma non esistono alternative, nemmeno con le prenotazioni. Sarebbe improbabile gestire l’afflusso dei turisti e residenti che con la loro presenza riscaldavano il nostro cuore. Perciò appuntamento rimandato al prossimo anno. Cogliamo l’occasione per augurare un sereno Natale a tutti quanti».

A Ladispoli inseriti allora in agenda due concerti musicali in modalità streaming previsto – ha confermato l’assessore Milani – il 25 e il 27 dicembre. Già, i musicisti su internet su cui da tempo hanno puntato i “cugini” cerveterani. Da settimane si svolgono al Granarone con un discreto numero di visualizzazioni e condivisioni social nel fine settimana. Certo, non si sentono gli applausi ma violinisti, arpisti e flautisti possono restare in attività senza riporre i loro strumenti nelle custodie. A proposito, è inevitabile anche a Cerveteri: il presepe vivente non si farà. «Proveremo a progettare un Natale differente – spiega Alessio Pascucci, sindaco etrusco – magari con molta creatività per colpa di questo maledetto virus. Logico però dover rinunciare al tipico presepe vivente nel nostro Parco della Legnara. Un sito ideale per un classico cerveterano, ma se anche le messe sono fortemente limitate per il presepe quest’anno non se ne farà nulla».