NIENTE PALIO DELLA RANA?

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Palio della Rana, il corteo in abiti medievali – Pro Loco

L’Ufficio legale ENPA chiede al Comune di Fermignano di sospendere in via definitiva la popolare manifestazione, arrivata alla 57a edizione, che si dovrebbe svolgere dal 14 e al 16 aprile.

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Il Corteo – Pro Loco

Il 28 settembre 1607, l’ultimo Duca di Urbino, concesse parziale autonomia a Fermignano istituendo il primo “consiglio Municipale”. Gli abitanti del Castello e delle Ville circostanti decisero di festeggiare la domenica dopo Pasqua, con giochi popolari come l’albero della cuccagna e la corsa della rana. Con il tempo l’usanza decadde fino a quando nel 1966 la Pro Loco decise di ripristinare la gara più originale dell’epoca: la corsa della rana, facendo rivivere ai giovani l’antico clima di festa, senza considerare però che dal XIV secolo a oggi la sensibilità verso il mondo degli animali è molto cambiata.

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Un concorrente con una rana in mano – Pro Loco

Così la popolare corsa, giunta alla 57a edizione, rischia di essere “archiviata”. Infatti, è intervenuto l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), attraverso il suo ufficio legale, che ha inviato una diffida, firmata dalla presidente nazionale Carla Rocchi, al Comune di Fermignano per sospendere in via definitiva il Palio della Rana, che si dovrebbe svolgere nella cittadina delle Marche dal 14 al 16 aprile.

 

Nella diffida l’ENPA ricorda che la tutela degli anfibi, rane comprese, è stata riconosciuta a livello legislativo dalla legge 503/81, che ha recepito la Convenzione di Berna. Considerata la totale inutilità della sofferenza arrecata alle rane – scrive l’Ente nella diffida – con la presente si chiede al Comune di Fermignano di sospendere in via definitiva “Il Palio della Rana”. E’ incredibile – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale ENPA – come ancora nel 2023 si possano concepire manifestazioni che vessano in questo modo degli esseri viventi al puro scopo ludico. Fra l’altro, sottolinea la presidente, all’interno di queste competizioni spesso si celano degli autentici maltrattamenti, che sono un reato punito dal nostro Codice Penale. Nonostante la maggiore sensibilità verso i diritti e la tutela degli animali domestici – afferma Rocchi – è invece molto triste e preoccupante notare come, in questo caso, le istituzioni non prendano in considerazione il valore degli animali non domestici, titolari di eguali diritti e fondamentali per il mantenimento degli ecosistemi ambientali.

Ma in cosa consiste la kermesse? I concorrenti, vestiti in abiti medievali, si cimentano in una singolare corsa spingendo un carretto con a bordo una rana, che deve rimanere in posizione di salato, lungo un percorso di circa 170 metri, transitando da via Martiri della Libertà a Piazza Garibaldi. Le malcapitate bestiole che tentano la fuga sono riposizionate. La Pro Loco spiega che il regolamento prevede una visita veterinaria prima e dopo la competizione e che le eventuali lesioni all’animale comportano la squalifica del concorrente.

Il Palio comprende anche un corteo storico composto da circa 300 figuranti con gli abiti storici dei rioni, rigorosamente medievali. Il sindaco della cittadina ribatte sulle pagine del “Corriere Adriatico”: Dobbiamo fare comunità e mostrare che la realtà è ben diversa da quanto rimarcato dall’ENPA e riportato nella diffida.

Rubrica a cura di Barbara e Cristina Civinini

Colonia felina del castello di Santa Severa https://gliaristogatti.wordpress.comi