NIENTE MENSA: PER I VIGILI DEL FUOCO C’È IL PANINO DA CASA

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Arrivano i pompieri
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DURISSIMA PRESA DI POSIZIONE DA PARTE DEI SINDACATI CHE CHIEDONO SOLUZIONI RAPIDE PER I POMPIERI

Con automezzi datati, senza autoscala per effettuare i soccorsi ai piani alti e ora pure obbligati a portarsi il pasto da casa. Non c’è pace per i vigili del fuoco di Marina di Cerveteri costretti, come tanti altri colleghi del Lazio, al panino da casa dopo l’appalto della mensa modificato il primo maggio (neanche a farlo di proposito nel giorno della festa dei lavoratori).

In pratica è stato appaltato il nuovo servizio mensa per il corpo dei vigili del fuoco della Regione Lazio che ha portato allo stop del servizio in ben 16 sedi operative (5 per la sola cena e 11 sia per il pranzo che per la cena). Una notizia che ha spiazzato i pompieri etruschi e innescato le polemiche dei sindacati pronti a dare battaglia. «Una situazione non sostenibile – è la presa di posizione di Riccardo Ciofi, segretario generale della Federazione Nazionale Sicurezza Cisl Roma e Rieti – perché il diritto alla mensa è inalienabile. Non possiamo permettere che il vigile del fuoco non abbia diritto a mangiare un pasto caldo. Siamo pronti ad uno stato di agitazione se le cose non dovessero cambiare ma credo e spero che alla fine prevalga il buon senso». In questi giorni però si è tenuto un incontro tra le parti dopo le proteste della categoria. «Durante il tavolo con il comando e l’amministrazione locale – aggiunge Riccardo Ciofi – sono state avanzate delle richieste che verranno prese in considerazione. Speriamo quindi ci siano dei risultati presto. La mensa deve essere attivata nella sede di Marina di Cerveteri». Anche l’ipotesi di un piano B, cioè la possibilità di concedere al personale dei ticket per pranzare o cenare in un ristorante non risolverebbe definitivamente la questione. Lo spiega il caposquadra della 26A e coordinatore Area Nord della Fns Cisl. «Il territorio in cui operiamo è vasto, – parla Gabriele Fargnoli – e va da Santa Marinella a Focene, includendo naturalmente Cerveteri e Ladispoli e a volte pure Bracciano. Se per esempio mentre stiamo andando a pranzo dovessimo recarci a Fiumicino per un intervento, una volta tornati il ristorante sarebbe chiuso. La stessa cosa a cena ovviamente. Dal primo maggio stiamo tirando fuori dalle nostre tasche le risorse per sostenerci».

E l’autoscala? Niente da fare per il momento. Per un incendio al terzo piano di un palazzo o per soccorrere un’anziana in casa, si deve attendere che la mandi il comando di Ostia o Civitavecchia con il rischio passino troppi minuti preziosi. «Nel 2017 su mia richiesta – conclude Fargnoli – venne votata una mozione dal Consiglio comunale di Ladispoli. Pochi giorni fa anche da quello di Cerveteri. Per questo ringrazio il sindaco etrusco Alessio Pascucci»