I livelli normali di calcemia sono compresi tra 9 e 11 mg/dl.
Senso di stanchezza, stato depressivo, (confusione mentale, inappetenza, stipsi, poliuria) questi i sintomi principali dell’ ipercalcemia. All’ esame elettrocardiografico vi sono aritmie ed un intervallo QT corto. E’ importante controllare se i livelli di calcemia superano gli 11,5 mg/ dl, ecco allora i sintomi neurologici ed a carico dell’apparato gastrointestinale. Se sono ben più alti (superiori a 13 mg/dl) la calcolosi renale recidivante con conseguente nefrocalcinosi ed insufficienza renale cronica sono la norma e portano all’exitus . Ne ho visti diversi casi.
Quali le cause dell’ipercalcemia?
Nel 90% dei casi sono l’iperparatiroidismo e le neoplasie. Ci si pensa poco alle ghiandole paratiroidee produttrici del PTH (paratormone) il principale regolatore dell’equilibrio calcio – fosforo. Queste quattro ghiandolette, situate dietro la tiroide, oltre all’ipercalcemia comportano ipofosforemia ed alterazioni del metabolismo osseo. L’iperparatiroidismo è una malattia subdola, silenziosa, molto frequentemente all’inizio non presenta sintomi. Forse per questo non viene sospettata. Ora è vero che le cause di ipercalcemia oltre alle paratiroidi, che lavorano in eccesso, sono le neoplasie maligne: tumori solidi con ipercalcemia mediata per via umorale da polmoni e rene; tumori solidi con metastasi :mammella; neoplasie ematologiche: mieloma multiplo, linfomi, leucemie. E’ vero però che nel restante 10% dei casi ci sono altre cause: intossicazione di vit D, immobilizzazione a letto, intossicazione di alluminio, sindrome latte – alcali. Nello screening ogni eziologia va presa in considerazione.
Se sospettiamo l’iperparatiroidismo quali accertamenti diagnostici dobbiamo eseguire?
Dosaggio PTH, della vit.D, calcemia, fosforemia, calciuria e fosfaturia delle 24 h, ecografia paratiroidea, ECG, Moc lombare e femorale, ecografia renale. Credo che dobbiamo sempre indagare le cause di ipercalcemia. Vi è un aumento del PTH? Iperparatiroidismo primario (in genere adenoma o iperplasia paratiroidea, più raro il carcinoma); iperparatiroidismo secondario ad insufficienza renale cronica; rachitismo, osteomalacia, carenza di vit D.
Vi è un aumento della calcemia senza aumento del PTH?
Ipercalcemia ipocalciuria familiare, neoplasie maligne ematologiche e non ematologiche, cause iatrogene (diuretici tiazidici, vit D, calcio, estrogeni), malattie endocrine extraparatiroidee (es. ipertiroidismo, feocromocitoma, malattia di Addison), immobilizzazione, TBC, sarcoidosi.
Quali sono le principali forme cliniche dell’ipercalcemia?
Come già detto i primi a comparire sono i segni neurologici (disturbi dell’ideazione, perdita della memoria, astenia muscolare, apatia, confusione mentale) e quelli gastroenterici (inappetenza, nausea, vomito, dolori addominali). In questi casi un esame elettrocardiografico può evidenziare un disturbo della conduzione (PQ corto), bradicardia, aritmie, ipertensione. Poi compaiono le manifestazioni cliniche renali (poliuria, nicturia,polidipsia, calcinosi renale, insufficienza renale cronica) e quelli a carico delle ossa (fratture spontanee o dopo piccoli urti, dolori ossei,cisti ossee, erosioni).
Qual è la terapia dell’ipercalcemia?
Dipende essenzialmente dalla gravità dell’ipercalcemia e dal tipo dei sintomi associati. Nei soggetti con grave iperparatiroidismo primitivo occorre eseguire la paratiroidectomia chirurgica. Nell’ iperparatiroidismo secondario va trattata l’eziologia di base. Se tuttavia la malattia senza sintomi si registra in un soggetto al di sotto dei 50 anni, nefrolitiasi, calciuria superiore a 400 mg/ dl, ridotta clearance della creatinina o calcemia (> 10 mg/dl al di sopra dei livelli normali) è necessario l’intervento chirurgico. Un’ultima nota: se si decide a favore dell’intervento chirurgico è importante trovare un chirurgo molto esperto in materia.