É alto 28 metri l’albero sacrificato per il Vaticano
É tempo di abeti recisi per onorare il Natale. Iniziano a spuntare nelle piazze delle maggiori città. Piazza San Pietro a Roma è una di queste dove un enorme abete rosso di 113 anni è stato posizionato al centro della piazza più famosa al mondo. Fulcro della cristianità. Diverrà fonte di pellegrinaggio, con lui il Presepio, panorama ideale per selfie di famiglia.
Un uomo si è avvicinato all’albero e mediante un apparecchio posizionato tra i rami si è impegnato tramite il cellulare a far vedere e udire dei suoi armoniosi. A suo dire era la voce dell’albero che emetteva ancora segni di energia vitale nonostante il taglio. Il motivo del video registrato e diffuso sui social sembrerebbe quello – a sentire l’uomo davanti alla telecamera – di far prendere consapevolezza che dietro al comune gesto di tagliare gli alberi per decorare la festività, ci sia crudeltà. Ricordando che l’albero è un essere che respira, si nutre e riproduce induce a riflettere sul fatto che si provoca la morte di un essere vivente a scopo decorativo. L’albero del Papa arriva da Andalo, sull’Altipiano della Paganella, dove era cresciuto per 113 anni. E qualcuno si chiede se sia giusto sacrificare una pianta così maestosa per farne omaggio al Pontefice.
Senza considerare il sempre maggiore impegno richiesto verso la salvaguardia del pianeta, è una stravaganza dei verdi oppure il tradizionale albero dalle mille lucine che incantano grandi e piccini, motivo di orgoglio e commozione può considerarsi un atto egoistico e feroce quando non si addobba una fedele riproduzione in plastica?