MUSEO DELLE ANIME DEL PURGATORIO

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Roma

Il Piccolo Duomo a Roma

Per la Chiesa il Purgatorio è una grande realtà ultraterrena, passaggio necessario per le anime che hanno bisogno di purificazione per arrivare al Paradiso, al contrario le anime ritenute ormai perdute vengono destinate direttamente all’Inferno. Tuttavia il Regno cristiano di espiazione ha lasciato un segno sulla Terra, precisamente nel Piccolo Duomo di Roma (Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, sul Lungotevere Prati, 12), nella sagrestia del quale risiede il museo delle anime del Purgatorio, che consiste in una raccolta di preziosissimi documenti e reperti che proverebbero l’esistenza di questo sacro Regno.

Nel 1893 un sacerdote francese, originario di Marsiglia, padre Victor Jouet erige un piccolo oratorio, che nel 15 novembre del 1897 viene colpito da un terribile ed improvviso incendio, durante il quale il cappellano sembra notare, nel bel mezzo del fuoco, il volto di una persona in preda al dolore. Una volta domate le fiamme accade qualcosa di impressionante: nella piccola cappella un’immagine rimane impressa su una parete, il sui soggetto è molto misterioso, si tratta infatti di un uomo sofferente. Padre Jouet, profondamente scosso dall’accaduto e già molto devoto alle anime del Purgatorio, interpreta questa immagine come sacra, vi legge soprattutto un tentativo da parte di quelle anime di voler comunicare il desiderio di avere una chiesa dedicata a loro, con l’intento di voler invitare i vivi a ricordare coloro che non ci sono più. Il cappellano, ex architetto, si dedica dunque al disegno di una chiesa sullo stile gotico, che conferisce un aspetto magnifico, allo stesso tempo spettrale, e in linea con il piccolo spazio a disposizione, ciò che manca però sono i fondi per dare il via alla costruzione; tuttavia, grazie all’aiuto del Papa Leone XIII e della benestante famiglia dello stesso Jouet, la chiesa comincia a prendere forma fino al 1912. Oggi abbiamo un piccolo Duomo, opera dell’architetto Giuseppe Gualandi (1870 – 1944), nei pressi di Castel Sant’Angelo, chiamato la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, per ricordare a chi vive l’esistenza delle anime in attesa di messe, preghiere e offerte, per poter finalmente abbandonare il Purgatorio e poter ascendere al Paradiso.

Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;
e canterò di quel secondo regno
dove l’umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.”


(Dante Alighieri, Incipit del Purgatorio)

Per poter realizzare un altro suo progetto riguardante il Museo Cristiano dell’Oltretomba, padre Jouet si avventura per l’Europa e l’Italia per cercare testimonianze inerenti al misterioso Purgatorio.

Da qui nasce una raccolta, unica al mondo, di testimonianze che farebbero credere a una vita dell’anima, dopo la morte del corpo. Un’incredibile storia che, durante la visita al piccolo museo, ci conduce davanti a reperti che non hanno lo scopo influenzare la fede dello spettatore, ma sono da interpretare come oggetti di studio e ricerca. Primo fra tutti vediamo la riproduzione in fotografia dell’immagine rimasta impressa dopo l’incendio del 1897; un’altra testimonianza molto bella, sempre in formato fotografico, ci pone davanti il grembiule di Suor Maria Herendorps, devota del monastero benedettino in Germania, su cui, nel 1696, compare l’impronta di fuoco di una mano appartenuta a una suora che faceva parte dello stesso ordine, morta purtroppo a causa della peste nel 1637, della stessa sono le impronte di due mani trovate alla base del grembiule; un altro esempio esposto è quello dell’impronta di fuoco di cinque dita di una mano lasciata sul libro di preghiere in lingua tedesca del fratello, da parte di Giuseppe Schitz, che chiedeva preghiere di suffragio per poter espiare le proprie colpe e porre rimedio a una vita caratterizzata da poca indulgenza; e così via, troviamo molti altri reperti toccati dalle anime dei defunti.

Fa’ dire una messa per me”: questo sembrano chiedere tutte le anime per allontanarsi dalla sofferenza del Purgatorio, per essere più vicini al Signore, celebrare messe e recitare preghiere in loro ricordo. Una volta raggiunto il Paradiso, l’anima avrà un moto di riconoscimento nei nostri confronti, proteggendoci come degli angeli custodi.

Flavia De Michetti