MULTE INDIGESTE, NELLA FASE 2 SCATTANO I RICORSI

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A CERVETERI MULTATA UNA DONNA PERCHÉ SI STAVA RECANDO DALLA FIGLIA PER MOTIVI DI SALUTE. A LADISPOLI SANZIONATO UN PAPÀ IN VISITA DALLA EX MOGLIE PER PRENDERE IL BAMBINO. AVVOCATI PRONTI PER OPPORSI AL GIUDICE DI PACE.

Multati sì, ma forse ingiustamente. E così sul litorale sono già pronti i primi ricorsi dei cittadini che non solo non hanno pagato ancora la sanzione ricevuta ma hanno rilanciato dando mandato ai rispettivi legali di presentare ricorso al Giudice di pace. Soltanto un avvocato a Ladispoli si metterà in moto per ben quattro clienti. In un caso ad un papà ladispolano è stato proibito di vedere il proprio figlio nell’appartamento della madre. Lo spiega il legale Agostino Agaro. “L’uomo non aveva con sé la pratica di separazione – sostiene Agaro – e per altro stava andando a prendere il figlio nel giorno stabilito dal tribunale. Naturalmente presenterò ricorso”. Quindi per le forze dell’ordine un padre separato avrebbe dovuto portare in auto con sé tutti i documenti. Non è la sola contravvenzione quanto meno dubbia.

Una signora di Cerveteri si era spostata da casa per andare dalla figlia. Per un improvviso problema di salute alla schiena il medico le aveva prescritto una puntura che appunto avrebbe dovuto farle la mamma (a quanto pare non tutti medici ed infermieri nel periodo di emergenza sanitaria si sono resi disponibili per i loro pazienti) . A poche centinaia di metri ecco il posto di blocco e la multa per la signora cerveterana ritenuta a spasso senza una “giustificazione valida”. Significativa anche la sanzione inflitta ai danni di un anziano che aveva scelto già ad inizio quarantena di starsene nella sua seconda casa a Santa Marinella. “Lui è rimasto sempre lì – conferma Agostino Agaro – ma ciò non è bastato ad evitargli una bella sanzione. Contesteremo anche quella. Il fatto è che alcune volte mi è sembrato che siano state multate anche quelle persone civili rispettose delle Leggi e delle Istituzioni e in giro con una motivazione valida. Questo non l’ho trovato corretto, qualcuno ha preferito magari trasformarsi in sceriffo”.

L’elenco dei “dissidenti” è lungo. Un abitante a Marina San Nicola si era recato in farmacia ma l’ha trovata chiusa. “Ho deciso di andare a piedi a Ladispoli, – è il racconto del malcapitato – non dispongo di un’auto e per sbadataggine non avevo i documenti nel portafogli. Soffro di ipertensione e ho raggiunto la farmacia in via Palo Laziale per acquistare quello che mi serviva per motivi di salute. Alla fine ho ricevuto una contravvenzione per aver raggirato il decreto governativo. Avrei preferito prenderla perché non avevo la carta d’identità. Ovvio, mi opporrò con il mio legale: è un’ingiustizia”.

Grottesco ciò che è capitato ad un automobilista. “La mia revisione sarebbe scaduta lo scorso aprile e molte forze dell’ordine mi hanno dato indicazioni contrastanti. Chi non sapeva della proroga concessa per alcuni mesi, chi mi ha detto che rischiavo una multa”. In tanti altri casi invece le sanzioni sono state legittime, decreto governativo alla mano. Motivazione non valida per chi andato a praticare surf o a rastrellare telline (come nel caso di due pescatori sulla spiaggia di fronte all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Palidoro), o per chi, come nella frazione di Campo di Mare, si era immerso con la muta da sub e il fucile a caccia di spigole per un pranzo con la madre. Multate molte persone che sono uscite di casa non per necessità. Tra le recenti sanzioni anche quella inflitta ad uno straniero fermato, nel comune di Ladispoli, alla guida del proprio veicolo senza aver mai conseguito la patente di guida in Italia e con il veicolo risultato privo di copertura assicurativa.