Riceviamo e pubblichiamo dal MoVimento 5 Stelle Ladispoli.“Dare priorità alle Politiche Sociali, perché sono sempre di più le persone che hanno bisogno di aiuto ma non trovano un sostegno da parte della pubblica amministrazione”. Solo pochi mesi fa, il Sindaco Grando, iniziava il suo programma elettorale con queste parole.
E’ vero, purtroppo, che la politica è fatta di parole ma altrettanto è vero che l’amministrazione di una cittadina si costruisce su fatti concreti, misurabili, pesabili.
A Ladispoli è tempo di bilanci e la nuova amministrazione sceglie di seguire la strada di quella vecchia, almeno per quanto riguarda i fondi da attribuire al sociale. Certe cose non cambiano mai come “il vizietto” di stringere i cordoni del bilancio comunale sui capitoli del sociale invece di cercare delle alternative. Come tutti già sanno, lo scorso anno, sono sorte numerose polemiche su questo tema e Grando, allora all’opposizione, prese talmente tanto a cuore questo tema da metterlo al primo posto nel suo programma elettorale. Ad oggi questi sforzi non si vedono neanche lontanamente, ne restano soltanto le parole.
Le spese previste in bilancio per i Servizi Sociali già notevolmente ridotte nel 2016 sono state semplicemente azzerate nell’ultimo bilancio targato Paliotta-PD-Trani nel 2017. Su questo baratro di sensibilità amministrativa, non possiamo non riconoscere all’attuale amministrazione un timido e modestissimo tentativo di recuperare almeno parte dei servizi essenziali. Ma la questione con cui, forse, l’amministrazione spera di non dover fare i conti è che stiamo parlando di costi non comprimibili. Ovvero le sentenze succedutesi in questi anni ribadiscono che nella programmazione dei bilanci comunali non possono essere lesi i principi costituzionali (di cui agli artt. 2, 3, 34, 38 e 117, comma 2, lettera m) o violare gli artt. 3 e 24 della Convenzione di New York sui diritti dei disabili (Sentenza TAR Lazio 22/05/2014, n.5913, sentenza Consiglio di Stato 03/05/2017, n.2023, sentenza Corte costituzionale n.80/2010 etc…), questo vuol dire in parole molto semplici che: prima di poter mettere le mani sui fondi previsti per il sociale si deve tagliare su tutto il resto presente in bilancio.
Purtuttavia siamo costretti a farvi un piccolo elenco dei tagli previsti ad oggi, che ammontano complessivamente a circa € 823mila con gravissime ricadute sulla popolazione anziana, disabile e con fragilità economiche.
Entriamo nel dettaglio:
– Assistenza domiciliare disabili “SAISD”: spesa 2017 € 530mila, spesa prevista 2018 € 152mila (€ 378mila in meno);
– Assistenza domiciliare anziani “SAISA”: spesa 2017 € 159mila, spesa prevista 2018 € 50mila (€ 109mila in meno);
– Rette di ricovero di minori in Istituto: spesa 2017 € 358mila, spesa prevista 2018 € 84mila (€ 274mila in meno);
– Rette di ricovero persone anziane in Istituto: spesa 2017 € 110mila, spesa prevista 2018 € 48mila (€ 62mila in meno).
E questo solo per citare i tagli più consistenti.
A tutto ciò, va aggiunto che tali tagli innescheranno una serie di licenziamenti, calcolabili in un 50% di personale che fino a ieri lavorava nel sociale attraverso cooperative.
Chi vuole veramente aiutare i bisognosi deve trovare il modo di ripartire le spese per reperire la copertura ai costi non comprimibili. Con un attenta analisi del bilancio questo è possibile, ma non spetta al M5S dare una soluzione, noi da opposizione abbiamo il dovere di tutelare i cittadini e lo facciamo mettendo in evidenza una situazione di rischio come questa. Senza contare le eventuali ripercussioni che si avrebbero se anche il nostro comune fosse richiamato dal Tribunale a trovare la copertura dei costi non comprimibili, come successo nell’esempio della sentenza che abbiamo riportato prima.
Il nostro avvertimento è stato lanciato, attendiamo di vedere le reazioni.
Movimento 5 Stelle Ladispoli