COSENTINO: “I FONDAMENTI SCIENTIFICI SULLA VACCINAZIONE ETEROLOGA SONO RISIBILI”
Sonora bocciatura della vaccinazione eterologa da parte del professor Marco Cosentino dottore di ricerca in Farmacologia e Tossicologia, nonché professore ordinario di Farmacologia presso la Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria, dove dirige il Centro di ricerche in Farmacologia Medica. «La decisione di utilizzare vaccini diversi per prima e seconda dose è legata a questioni logistiche-organizzative della campagna vaccinale. – afferma Cosentino nella sua pagina Fb – Qualsiasi discussione su eventuali fondamenti “scientifici” è risibile per vari motivi».
In sintesi le ragioni di questa affermazione:
“1. Qualcuno dice che l’efficacia di determinati mix vaccinali possa essere superiore, ma l’affermazione riguarda i livelli anticorpali, NON la protezione contro il covid e tanto meno contro il contagio. Nessuno studio del genere è in corso per i mix e nemmeno lo si sta progettando.
2. Per dimostrare un minimo di protezione contro il covid sintomatico da parte dei singoli vaccini sono stati necessari studi su decine di migliaia di persone, studi che peraltro sono ancora in corso, hanno fornito per il momento risultati parziali su un intervallo di tempo limitato a poche settimane, si concluderanno solo tra oltre un anno e comunque anche nel migliore dei casi ci diranno poco sulla sicurezza e nulla sull’efficacia nel prevenire il contagio.
3. D’altra parte, i livelli anticorpali dicono talmente poco sulla protezione contro il covid che le autorità sconsigliano di misurarli prima e tanto meno dopo il vaccino, dal momento che nessuno è in grado di interpretare il significato di qualsivoglia valore (compreso lo zero: la memoria immunologica è cellulare e non anticorpale).
4. Da questo punto di vista, nemmeno è chiaro il motivo per cui certi vaccini sono proposti in due dosi. La prima dose già induce anticorpi, la seconda di regola ne induce di più ma appunto non si sa se e quali siano i livelli protettivi, c’è una crescente letteratura sulla protezione già dopo prima dose e ad esempio il vaccino J&J è monodose malgrado utilizzi la medesima tecnologia di Astrazeneca (due dosi) e addirittura lo stesso vettore di Sputnik V (due dosi).
5. Perchè J&J sia monodose e non lo possano essere anche gli altri non è chiaro, così come non è chiaro perchè, di fronte alla (asserita) minore efficacia di J&J non si sia pensato di utilizzare anche in questo caso la seconda dose. Ovvio che qualcuno ci ha pensato e sicuramente una decisione è stata presa sulla base di ragioni ben precise, anche se non è dato sapere quali siano.
6. Infine, qualcuno asserisce che il mix possa comportare qualche effetto avverso in più. Questo è plausibile per due ordini di motivi:- sono diversi gli eccipienti, e dunque gli eventuali effetti avversi dovuti a questi si sommerebbero; – sono diverse le tecnologie (anche tra Pfizer e Moderna, che usano entrambi RNA, così come tra AZ e J&J, che usano entrambi vetotri virali), e dunque aver fatto la prima dose senza problemi non rassicurerebbe su eventuali problemi con una differente seconda dose.
7. Peraltro […] il meccanismo di tutti questi prodotti è il medesimo, così, l’uno o l’altro è addirittura probabile che davvero non faccia alcuna differenza”.