Miti italiani: 100 anni di Fellini

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Fellini

Il 20 gennaio del 1920 nasceva a Rimini il grande regista, sceneggiatore, scrittore e fumettista italiano, Federico Fellini.

di Pamela Stracci

Nato in una famiglia modesta, Federico è un sognatore instancabile che si stupisce costantemente del mondo che lo circonda, di cui è un attento ammiratore: un ragazzo che ha preso in mano la sua vita per determinarne il destino.

Inizia la sua carriera artistica come fumettista e disegnatore prima nella sua camera da letto, che utilizza come studio, per poi approdare in settimanali come la Domenica del Corriere e altre riviste satiriche che pubblicano le sue vignette.

Nel 1939 si trasferisce a Roma e inizia a frequentare la facoltà di Giurisprudenza senza però sostenere esami: il suo obiettivo professionale è diventare giornalista, non avvocato. Anche a Roma trova facile terreno come vignettista e autore di rubriche, nella rivista satirica Marc’Aurelio, impegno che che gli consente di avere sin da subito l’indipendenza economica. Nel 1941 esordisce alla radio: una breve esperienza che segna però il suo ingresso nel mondo dello spettacolo e la sua vita professionale e sentimentale con la giovane attrice Giulietta Masina dal quale sarà inseparabile.Nel 1945 l’incontro con Roberto Rossellini gli permette di collaborare a sceneggiature del calibro di Roma città aperta e Paisà. Nel 1950 l’esordio come regista cinematografico con Luci del varietà.

Una carriera che nell’arco di quarant’anni ha segnato la storia del cinema italiano e dell’immaginario collettivo, portando sullo schermo straordinarie storie ordinarie, talvolta velate di malinconia e farcite di satira. Tra i film più celebri La dolce vita con Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, Amarcord, I vitelloni, La strada, e Lo sceicco bianco con il grande Alberto Sordi solo per citarne alcuni. Numerosi i premi e i riconoscimenti anche internazionali, dagli Oscar al miglior film straniero all’Oscar alla carriera, dalla Palma d’oro al Festival di Cannes al Leone d’Oro alla carriera a Venezia.

Ma Fellini è stato anche un visionario anticonvenzionale: nel 1965 il regista utilizza per la prima volta il colore nel lungometraggio Giulietta degli Spiriti. È questo il periodo in cui si avvicinerà in modo importante all’interesse per il soprannaturale, frequentando anche personaggi del calibro di Gustavo Adolfo Rol, sensitivo torinese particolarmente carismatico. Artista poliedrico, genio sognatore nella sua originalità, poeta senza tempo che racconta ancora oggi spaccati di quella italianità verace che lo reso immortale nella storia del cinema.

Molte, le città italiane che hanno celebrato  la ricorrenza del centenario della sua nascita, anche Fiumicino, dove si è appena conclusa una mostra per ricordare il legame tra il maestro e il litorale laziale. Fellini girò varie scene dei film Amarcord e La Strada nel territorio, scegliendo i residenti come comparse.