Da oggi al 2 giugno alle Scuderie del Quirinale una suggestiva mostra monografica allestita per ricordare il Maestro.
di Pamela Stracci
Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla morte di Raffaello, avvenuta, a soli 37 anni, il 6 aprile del 1520. Un importante anniversario presentato al pubblico con varie iniziative programmate sia in Italia, a partire dalle Marche e dal suo paese natale, Urbino città della UNESCO per arrivare sino a Berlino, Londra e Washington negli Stati Uniti e ad una esposizione itinerante intitolata “La mostra impossibile” che partirà da Bruxelles, poi Parigi e altre città fino a Mosca.
A Roma, si è appena conclusa la esposizione nella Cappella Sistina degli arazzi che il maestro disegnò, appositamente per questo luogo, su commissione di papa Leone X tra il 1515 e il 1519. Alle Scuderie del Quirinale invece da oggi, 5 marzo al 2 giugno ci sarà una suggestiva mostra monografica allestita, con la partecipazione di varie istituzioni, per ricordare questo stupefacente personaggio: oltre duecento i capolavori esposti tra dipinti, disegni e allestimenti ispirati in modo particolare proprio al periodo romano di Raffaello. Nella città eterna questo genio ci lascia opere immortali tra le quali gli stupendi affreschi della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani dove spicca la famosa “Scuola di Atene” e la “Liberazione di San Pietro”, splendido affresco presente nella Stanza di Eliodoro sempre in Vaticano.
Raffaello è sepolto nel Pantheon di Roma e sulla sua tomba l’epitaffio, scritto dall’amico Pietro Bembo, recita così: «Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci, rerum magna parens et moriente mori» ovvero “Qui giace Raffaello, dal quale la natura temette mentre era vivo di essere vinta, ma ora che è morto teme di morire”.
Miti Italiani: Raffaello
Nasce nel 1483 nella città di Urbino, Raffaello Sanzio è considerato uno dei più importanti pittori e architetti del Rinascimento Italiano, genio indiscusso di ogni tempo. Il padre, Giovanni Santi era anche lui un pittore talentuoso mentre la madre, Magia Ciarla morì quando Raffaello aveva solo 8 anni.
Ispirandosi alle opere di Piero della Francesca realizzate ad Urbino, inizia giovanissimo a studiare il disegno e la prospettiva prima nello studio del padre per poi approdare nella bottega del Perugino e successivamente del Pinturicchio. A soli 17 anni conclude la sua esperienza di tirocinante ottenendo il titolo di “magister” che gli permette di esercitare l’attività autonoma di pittore. In un contratto del 1500 il giovane artista viene proprio menzionato come “magister Rafael Johannis Santis de Urbino”.
Raffaello è il pittore di “Maniera”, dal quale si ispirerà la successiva corrente del Manierismo: l’artista è visto non solo con una preparazione accademica e tecnica nelle belle arti ma anche con una formazione e una cultura universale e anche religiosa per rapportarsi correttamente con le istituzioni e i committenti. Opere immortali accompagnano così la sua carriera: tra queste ricordiamo lo Sposalizio della Vergine, oggi custodito alla pinacoteca di Brera, la Madonna del Cardellino esposta nella Galleria degli Uffizi a Firenze, la Madonna Belvedere che oggi si trova a Vienna, le Tre Grazie ospitata a Londra, la Trasfigurazione conservata alla Pinacoteca vaticana, la Madonna Sistina con i suoi due famosi angeli paffuti e pensierosi, conservata a Dresda.
Come architetto fu un innovatore. Tra i suoi incarichi fu successore del Bramante nel completamento della Basilica di san Pietro di Roma dove nella progettazione utilizzò un nuovo sistema basato sulle proiezioni ortogonali che gli permetteva non tanto di avere un bel disegno ma di vedere l’edificio nella sua interezza.
A Raffaello sono stati dedicati molti monumenti ma anche un cratere su Mercurio, un asteroide chiamato 9957 Raffaellosanti scoperto nel 1991 e, molti ricorderanno, le banconote da 500.000 lire italiane dove da un lato troviamo il volto del maestro e dall’altro un particolare della Scuola di Atene.