Cresce spontaneamente, con facilità, costa poco e possiede mille virtù curative e cosmetiche.
Stiamo parlando dell’ortica, un’erba selvatica che punge solo a non saperla cogliere per il verso giusto, utilizzata fin dall’antichità sia come ingrediente culinario per piatti gustosi sia come pianta officinale per le sue straordinarie proprietà.
“Riguardo all’ortica, vi consiglio caldamente di utilizzarla, perché è un’erba meravigliosa. – afferma la naturopata Monica Bertoletti (www.food4care.it), alias Monique Bert, nel gruppo fb Medicina Eubiotica, Naturopatia e Dentosofia e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi – L’ortica è ricchissima di ferro, che non nuoce nemmeno ai sofferenti di stomaco, contrariamente a tutte le altre forme di ferro, assicurando un buon apporto di questo minerale, senza effetti collaterali.
L’ortica è inoltre un potente riequilibrante del sangue, ed ha un’azione ormonale molto intensa: inibisce sia l’aromatasi che la 5-alfa reduttasi, utile quindi nei tumori ormonali sia femminili che maschili, anche in prevenzione e per il loro riequilibrio in qualsiasi altra problematica endocrina presente, anche riguardo le tematiche della tiroide dove spesso troviamo una predominanza estrogenica e altri guai che l’ortica può sanare, incluse le anemie e le disglicemie di origine epatica e pancreatica.
Ma soprattutto, l’ortica ha qualità energetiche assolutamente inequivocabili.
E’ una pianta di fuoco, aggressiva, una figlia di Marte: basta sfiorarla per accorgersene. Perciò la scostiamo e ne abbiamo una pessima opinione, mai ci affideremmo a lei per una cura. E questo è un giudizio superficiale.
Sulla circolazione del sangue e la sua depurazione ha un effetto stimolante, da guerriera appunto.
E’ un cardiotonico, un regolatore della pressione arteriosa, migliora la circolazione periferica, arricchisce il numero dei globuli rossi nel sangue e ne aumenta il tasso di emoglobina. Contemporaneamente stimola l’eliminazione delle scorie del sangue attraverso l’aumento della diuresi. Aiuta in caso di ipercolesterolemia, iperuricemia, per il trattamento di artriti, reumatismi articolari e muscolari, gotta.
Tonifica i processi digestivi stimolando le secrezioni biliari e del pancreas.
Fioranna Salvadori, gruppo fb Sorridi al cibo – Mille e 1 modi di amarsi in cucina, propone di raccoglierne la cima e le foglie, muniti di guanti per evitare il suo spiacevole potere urticante; difficilmente si trova anche sui banchi dei contadini e quindi raccoglierla in una scampagnata è l’ideale, si conserva in frigorifero al massimo due giorni avvolta in carta assorbente oppure si può fare essiccare all’ombra per utilizzarla come tisana.
Dopo 12 ore il potere urticante scompare e si possono aggiungere anche le foglie crude all’insalata tritandole. Può essere utilizzata in una frittata con cipolla dopo averla fatta sbollentare velocemente o una vellutata di ortica. Ottima in ricette con la patata dolce.
Totani ripieni di ortica e patata dolce in brodo
– 4 totani medi
– 200 gr di patata dolce cotta in forno
– 150 gr. di ortica cotta con poca acqua e ben scolata
– olio evo
– citronella in polvere
– 3/4 acciughe salate
– 1/2 arancia per il succo e le scorze della buccia
– brodo di pesce
Mettere l’ortica, dopo averla lavata, in un tegame con poca acqua, aglio a pezzetti, acciughe dissalate e senza lisca, olio evo, polvere di citronella, cuocere con il coperchio per 10-15 minuti; scolarla e strizzarla bene ponendola in un colino. Intanto far cuocere i tentacoli del calamaro con aglio, olio evo, succo e scorze di arancia a pezzi, sale. Tritare i tentacoli del calamaro insieme alle scorze di arancia e all’ortica. Riempire con il composto i calamari e chiuderli con uno stecchino. Farli cuocere nel brodo di pesce in un piccolo tegame tenendo l’apertura del calamaro nella parte alta e non in contatto con il brodo in modo che non fuoriesca il ripieno.
Si cuociono velocemente in circa 5 minuti da quando il brodo incomincia a bollire. Si tolgono e si dispongono nel piatto. Si travasa il brodo di pesce in cui abbiamo cotto i calamari in un’altra pentola più grande e si unisce altro brodo di pesce e un poco del ripieno amalgamando velocemente sul fuoco.
Si pone il brodo così arricchito nel piatto dei calamari e si decora con carote e patate dolci tagliate a julienne.
Tortino di patate dolci e ortica
Patate dolci precedentemente cotte in forno (arancioni o viola con polpa bianca)
– ortica
– acciughe salate
– 2/3 uova
– olio evo
– aglio
– sale
Di questa ricetta non indichiamo le quantità, ma è importante che ci sia la proporzione 1/3 di patata dolce e 2/ 3 di ortica; se usate le patate dolci bianche (che sono meno dolci) può essere realizzata con pari quantità.
Bollire le ortiche in poca acqua, scolarle e farle saltare con olio, acciughe, aglio e sale. Unirle alle patate dolci cotte in forno e schiacciate, le uova e il sale. Porre il composto in una terrina e cuocere in forno già caldo per 20 minuti a 180 gradi.
Variante: si può realizzare questa ricetta anche tritando le patate dolci crude e l’ortica a crudo e poi ponendole in una padella insieme ad acciughe salate, olio evo, aglio e un pizzico di sale; unire poi le uova, amalgamare e porre in forno il composto in una terrina; cottura per 40 minuti 180 gradi.
E per finire una vellutata insolita molto gustosa:
Vellutata di ortica e avocado
Cuocere l’ortica in poca acqua, aggiungere alla fine l’avocado a pezzi, pepe di sichuan e sale. Frullare con il mixer.