Le proteste continuano sconfinando oltre l’odio razziale in un momento in cui rabbia, disoccupazione e reclusione forzata hanno saturato gli animi. In una città che si ribella all’ingiustizia e all’abuso di potere che la morte dell’afroamericano George Floyd rappresenta. Ucciso in strada da un agente di polizia durante un controllo a Minneapolis. Il video, con la morte in diretta, ha fatto il giro del mondo.
Scontri a fuoco per le vie della città, presi d’assalto magazzini, furti e vetrine in frantumi. Cortei ad Atlanta, Philadelphia ed altre città. Scontri davanti alla CasaBianca, dove migliaia di manifestanti espongono cartelli e gridano slogan contro l’uccisione di Floyd a Minneapolis e contro il presidente. A New York arrestata la figlia del sindaco De Blasio.
Mentre l’America brucia qualcuno ipotizza rivolte anche in Italia giunta al collasso, con prospettive tutt’altro che floride per i prossimi mesi, quando, anche i sostegni, limitati e inraggiungibili per molti, verranno sospesi. Tra agosto e settembre liberi licenziamenti, e l’arrivo delle tasse. Senza punti di riferimento, gli italiani delusi dalla politica dove incanalano la rabbia?