Italia Nostra sostiene la tutela del campo di battaglia garibaldino minacciato dal cemento.
Riceviamo e pubblichiamo
La battaglia di Mentana, tra i garibaldini e le truppe pontificie appoggiate dagli Zuavi francesi, avvenuta il 3 novembre 1867, fu un episodio di grande importanza nella storia risorgimentale. Ne è testimonianza il Museo Garibaldino (MuGa), fondato a Mentana nel 1905, che raccoglie documenti sulle vicende garibaldine di tutta Italia, ed ha annesso un sacrario con i resti dei garibaldini caduti.
La battaglia ebbe la sua fase finale nella tenuta di Vigna Santucci, sulla collina che domina Mentana, attorno all’omonimo casale, che, occupato dai garibaldini, fu poi conquistato dai pontifici dopo accaniti combattimenti. Nell’area della battaglia sono anche presenti importanti resti archeologici dell’antica Nomentum, che, secondo Virgilio, sarebbe stata fondata prima di Roma da Silvio Latino, discendente di Enea, e che, per l’amenità dei luoghi, in epoca classica vide l’edificazione di ville di otium di importanti personaggi, tra cui Seneca e Marziale. Sebbene non siano mai stati fatti scavi sistematici, sulla collina è oggi visibile un tratto basolato dell’antica via Nomentana e importanti reperti archeologici provenienti dall’area sono in mostra nel Museo Civico Archeologico di Mentana e dell’Agro Nomentano (MuCaM).
Nonostante la sua importanza storica, paesaggistica, archeologica ed identitaria la collina di Vigna Santucci è stata in parte guastata dalla moderna espansione edilizia. Vi sono ora disposizioni di tutela, tra cui il vincolo dei tre edifici che segnano le fasi più̀ importanti della battaglia: “Villa Paribeni”, la dimora storica “il Conventino” e il casale di “Vigna Santucci”, la cui tenuta è tutelata ai sensi dell’art. 45 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio “affinché non ne siano alterate le condizioni di ambiente e decoro e non ne sia danneggiata la prospettiva e la luce”.
Sebbene il nuovo Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG) di Mentana preveda la valorizzazione dell’antica via Nomentana e della memoria storica della battaglia di Mentana, anche con un Parco Archeologico Culturale, ben poco è stato fatto in questo senso, mentre, approfittando del fatto che i vincoli sono aggirabili con permessi, si promuovono progetti di edificazione incompatibili con finalità culturali e turistiche. Infatti lo stesso PUCG prevede nell’area di Vigna Santucci la realizzazione di nuova viabilità, oltre a confermare l’edificabilità già prevista.
Il consumo di suolo, che ha mangiato porzioni enormi del territorio di Mentana, minaccia ora anche un’altra area della battaglia del 1867, il versante collinare lungo la via Nomentana, al confine con Monterotondo, unico lembo superstite di paesaggio rurale punteggiato da boschetti e casali. Qui si prevede una ridefinizione urbanistica con nuova edificabilità che eliminerebbe gran parte dell’unica fascia verde ancora presente fra i due comuni.
La realizzazione delle opere in progetto, per parte delle quali si intende far ricorso ai fondi del PNRR, farebbe sparire per sempre i luoghi identitari del nostro paesaggio e della nostra storia. Italia Nostra e l’archeologa dott. Viviana Carbonara, consigliere comunale di Mentana per il Movimento 5 Stelle, hanno inviato richiesta alla competente Soprintendenza e all’assessore alla cultura della regione Lazio affinché l’area della battaglia di Mentana venga dichiarata di notevole interesse pubblico ex art. 142 del D. Lgs. 42/2004. La dichiarazione permette di stabilire norme specifiche per evitare che vengano inflitti ulteriori danni ad un patrimonio di rilevanza nazionale.
Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio di Italia Nostra Comm. Dott. Marcello Rosario Caliman