MELONI SULLE SANZIONI ALLA RUSSIA

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Giorgia Meloni

«Per cosa stiamo rischiando tutto questo?»

I rapporti economici e geopolitici intrapresi dal governo italiano con la Russia vanno contro gli interessi del Paese, con conseguenze catastrofiche per l’economia italiana. La scelta dell’Unione Europea peserà sulla nostra economia, soprattutto gli imprenditori del settore agricolo  risentono dell’aumento delle bollette di energia e gas. Una perdita stimata di 100 milioni di euro da qui alla fine dell’anno nel comparto alimentare, è solo l’inizio di una grave crisi economica di cui l’Italia poteva fare a meno. A cui si aggiunge il rischio di un danno indiretto, ossia il rischio che i prodotti europei invenduti finiscano per invadere il mercato europeo. Rischiamo di perdere quote di mercato a favore di nazioni esterne all’UE.
Come pensa il governo di evitare tale scenario? La sola promessa francamente non basta.
Le forniture di gas, ricordiamo, pesano sulle nostre forniture del 49%, se la Russia decidesse di interromperle? Il governo dice agli italiani di stare tranquilli, ma intanto gli aumenti delle bollette sono reali e addebitati alle tensioni con la Russia.

Per che cosa stiamo rischiando tutto questo?
Domanda in aula Giorgia Meloni durante l’esposizione della mozione presentata dal gruppo, chiedendo altresì come si possa anteporre l’interesse degli USA al benessere in casa. La politica estera dell’Unione Europea sembra andare verso quella direzione, di certo va contro l’interesse nazionale. “L’Unione Europea non ha una politica estera propria, non ha alcun senso forzare l’ingresso dell’Ucraina nella UE e nella NATO, andando in guerra con Putin” – continua la Meloni, che sottolinea come “che le sanzioni alla Russia siano necessarie per difendere la popolazione ucraina” non regge molto. In conclusione la posizione di Fratelli d’Italia è: “l’Italia ritiri immediatamente il proprio sostegno verso le sanzioni contro la Russia. Vediamo se almeno una volta si possono difendere i nostri interessi invece di fare i servi sciocchi di interessi altrui”.
Fonte: Parlamento