ELEZIONI 25 SETTEMBRE 2022: ULTIMA CHIAMATA CONTRO IL TOTALITARISMO DIGITALE E LA DERIVA TRANSUMANISTA.
DI MIRIAM ALBORGHETTI
Classe 1973, romano di nascita, da una quindicina d’anni vive sul nostro territorio, bilaureato (Lettere e Scienze e tecnologie della comunicazione), giornalista e scrittore, autore di apprezzati libri di inchiesta, ideatore del sito di informazione naturale Oasi Sana, è noto al grande pubblico per essere il promotore e portavoce nazionale dell’Alleanza Stop 5G per cui è più volte intervenuto al Parlamento sia in Italia che in Europa. Stiamo parlando di Maurizio Martucci conosciuto dai lettori de L’Ortica per la rubrica ‘Il pericolo invisibile’ curata da lui stesso sui rischi sanitari, ambientali e sociali connessi al wireless di quinta generazione. Da una decennio si batte contro lo strapotere delle multinazionali del digitale, impegno che adesso sfocia in politica insieme a Sara Cunial e Davide Barillari, altri cofondatori della lista unitaria VITA. Abbiamo incontrato Martucci per porgli qualche domanda: il 25 settembre può essere eletto alla Camera dei Deputati.
La lista VITA, come altre liste del dissenso, è stata costretta a raccogliere decine di migliaia di firme in tutta Italia per poter partecipare alle prossime elezioni, il tutto in circa 15 giorni, nel periodo delle ferie. Un’impresa che il Prof. Ugo Mattei riteneva “impossibile”. Invece ci siete riusciti e la gente si è messa in fila sotto il sole di Ferragosto per firmare, nonostante che Sara Cunial, la presidente della lista, sia stata letteralmente “cancellata” da tutti i canali di informazione mainstream come su Facebook disattivata. Come te lo spieghi questo successo?
Semplicemente perché l’energia messa in moto dalla Cunial ha creato una risonanza senza precedenti, un vortice inarrestabile che sta letteralmente travolgendo la parte consapevole e irriducibile degli italiani, quelli che non hanno messo la testa sotto la sabbia. Abbiamo passato due anni e mezzo di restrizioni, una crisi democratica senza precedenti dalla nascita della Repubblica: distanziamenti, chiusure, coprifuoco, licenziamenti, radiazioni professionali, trattamenti sanitari obbligatori, adesso caro bollette e benzina alle stelle, ma soprattutto il grande reset eseguito dai governi Conte e Draghi sotto dettato delle élite globaliste neoliberiste dei non eletti, quelli che ambiscono al ‘nulla sarà più come prima’. Ecco, l’Italia che non s’arrende e che resiste ha compreso il messaggio di VITA, venendo a firmare non come atto di fede, ma di consapevolezza verso le prossime elezioni, mai così importanti. E VITA rappresenta quella possibilità che prima mancava, cioè di votare per la difesa dei diritti e delle libertà che nessuna emergenza, sanitaria, bellico- geopolitica, climatica o energetica può stracciare o scavalcare in forma strisciante. VITA è per il cambio del paradigma, opponendo la vita come bene inalienabile all’imperversante cultura della morte. Delle circa 60.0000 firme richieste per coprire tutti i collegi d’Italia, solo nel Lazio ne abbiamo prese oltre il 10% perché la nostra regione ha 7 collegi tra Camera e Senato, subendo però un durissimo e brutto colpo …
Quale?
Potrà votare per VITA il 98,5% della popolazione italiana, ma a differenza del Senato per la sola Camera dei Deputati non nel collegio che parte da Ladispoli-Cerveteri e sale per Civitavecchia fino a Viterbo, prendendo Rieti. Questo perché abbiamo subito l’esito di ricorsi sfavorevoli dove siamo stati vittima di interpretazioni penalizzanti e pretestuose da parte degli esaminatori delle firme. Sapevamo dei tranelli: abbiamo fatto di tutto per autotutelarci, ma purtroppo nonostante la raccolta di oltre 1.300 firme delle 750 richieste su Montecitorio per il territorio, una norma capestro impedisce di avere VITA in cabina elettorale nel collegio Lazio 2 – P02, a differenza di tutti i partiti di sistema e persino delle liste orpello da zero virgola, invece esentate dalle firme, che entrano senza dover superare alcun esame. Un’ulteriore schiaffo alla democrazia ed alla parità nella concorrenza politica. Ma sono certo: saremo in grado di sopperire con i voti che usciranno dai collegi di Roma. Non bastavano le censure di social e mainstream: gli elettori sono consapevoli!
Il programma di VITA si distingue da tutte le altre liste del dissenso sotto molti aspetti, uno fra questi per il netto rifiuto della deriva transumanista impressa dalla dittatura sanitaria, con particolare riferimento al 5G e alla transizione digitale. Mi spieghi perché questo tema è così centrale per VITA?
Esatto, è proprio così. Oltre ad essere una forza coerente, siamo anche gli unici a denunciare i piani contro la popolazione che mirano a cambiare non soltanto il modo di gestire la cosa pubblica e il sistema paese, ma persino l’essenza naturale ed ontologica dell’essere umano. QRCode e Green Pass sono stati solo l’inizio di un processo molto più ampio che, come annunciato dal ministro Colao, con l’IDPay e il Wallet System punta al totalitarismo digitale per togliere la moneta cartacea in favore della moneta digitale, a trasformare tutto in digitale, a controllare ognuno di noi da remoto, come fossimo robot e non esseri senzienti. Praticamente, se VITA non riuscirà ad entrare energicamente nel prossimo parlamento, la tecno-gabbia si manifesterà in tutta la sua morsa liberticida e antiumana. Compresa l’avanzata del Metaverso e della disoccupazione digitale: il transumanesimo è l’ideologia della società aperta, per trasformare ognuno di noi in un ibrido, come vuole l’agenda 2030 quando dal 5G si passerà al 6G, all’Internet dei corpi, alle nano-reti destinate ad invaderci nei corpi. Noi vogliamo batterci contro questo scempio perpetrato all’insaputa della popolazione, anello debole dell’intera catena….
Nel 2018 vinsero i partiti allora etichettati come “antisistema”: 5 Stelle e Lega. Poi abbiamo visto come è andata a finire. Perché oggi la gente dovrebbe tornare a votare?
Perché il voto è l’ultima possibilità che abbiamo per poter cambiare. Ma basta delegare a false opposizioni o marmellate elettorali eterodirette da poteri esterni. VITA non ha finanziatori occulti né altre ambizioni se non quella di contornare la stoica azione ingaggiata da Sara Cunial con un gruppo robusto di parlamentari decisi a metterci tutto per arginare il sistema. Come prima la Lega, l’esperienza 5 Stelle ha insegnato che non si può promettere di aprire le stanze dei bottoni come una scatoletta di tonno per poi diventare lo zerbino di quegli stessi poteri che si vorrebbero combattere. Proprio per questo abbiamo tenuto molto a differenziarci, separando gli ambiti d’azione. La nostra è una posizione radicale. Alle facili promesse, opponiamo coerenza e programmi chiari, senza tentennamenti né ambiguità.
Le liste del dissenso sono tante. Pensi che dopo le elezioni dentro le istituzioni e fuori le istituzioni, sarà possibile un’azione unitaria di opposizione?
Noi siamo quelli che ci sono sempre stati dal 2020 ad oggi, la squadra di VITA è formata da uomini e donne non improvvisati, ma navigati ognuno per il loro ambito di pertinenza. L’unità è nel nostro programma, in chi si riconosce nel decalogo di punti programmatici che altrove è difficile trovare. Una volta varcato il Parlamento, metteremo tutti alla prova dei fatti. Gli apparentamenti non ci interessano, siamo per l’unità nella lotta condotta alla luce del sole. Gli italiani sono stanchi di aspettare e assistere a soliti tetri teatrini. Adesso o mai più, prima che sia troppo tardi. Con VITA, per la VITA, per riprenderci il maltolto.