Mario Vespasiani e “I’Italia” del Generale Umberto Nobile

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L’artista ricorda lingegnere-esploratore in occasione dell’anniversario.

Proveniente dalla grande mostra personale tenutasi nel 2017 presso gli hangar del Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, è significativa un’opera realizzata dall’artista Mari Vespasiani, dedicata al Generale Umberto Nobile di cui oggi ricorre l’anniversario della scomparsa.
Una tela dal valore storico profondo, in un periodo in cui nemmeno la memoria sembra essere più un ideale condiviso. L’arte, al di sopra delle ideologie ama affacciarsi nel futuro e rileggere il passato dando luce ad alcuni fatti che potrebbero tendere alla dimenticanza. 
vespasiani
L’opera realizzata da Vespasiani adotta il formato circolare, come vista da un cannocchiale dal quale appare il dirigibile Italia mentre attraversa un paesaggio fluttuante, in cui cielo e ghiacci sembrano fondersi in quell’armonia di colori che ha reso celebre l’artista. In alto compare la dedica al Generale come a sottolineare l’importanza del coraggio visionario sulla natura ostile, dell’intenzione sulla riuscita. Difatti nell’aprile del 1928 partì da Milano un spedizione da lui capitanata verso l’Artico, che fino ad ora non era ancora stato raggiunto dall’uomo.
 
Arrivati a destinazione il dirigibile perse improvvisamente quota e si schiantò contro la banchisa polare, Nobile e altri nove uomini finirono sul pack inclusa Titina, la cagnetta che il generale aveva deciso di portare con sé, mentre i restanti sei uomini dell’equipaggio rimasti intrappolati sulla aeronave oramai danneggiata ripresero il volo perdendosi per sempre nei ghiacci del mare Glaciale Artico. I superstiti sopravvissero nella tenda rossa, simbolo della disavventura e con scarsi ma essenziali viveri che fortunatamente caddero dal dirigibile durante l’impatto col suolo. I soccorsi arrivarono ad un mese dal disastro salvando i sopravvissuti, oramai disperati e allo stremo delle forze. Vespasiani affascinato dal coraggio e dall’ardire di questi pionieri che pur sfortunati hanno provato a varcare l’ignoto, ha reso immortale l’evento con questa tela, ora conservata nello studio dell’artista a Ripatransone nelle Marche.
Mario Vespasiani (1978) è un artista visivo italiano
Inaugura la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto su tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei, luoghi di culto e in contesti inusuali. Nel corso del tempo la sua ricerca ha interessato anche studiosi di varie discipline, che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura. Attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale, il suo lavoro va inteso come continuazione dell’opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale.