Marina di San Nicola, gli effetti della nuova Convenzione

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Intervista al presidente del Cda Roberto Tondinelli sui contenuti dell’atto che regola i rapporti tra il Comune e il Consorzio per i prossimi 10 anni. Intanto domenica 26 marzo è convocata l’assemblea dei soci per l’approvazione dei bilanci e per il rinnovo del Collegio sindacaleUn altro passo epocale per Marina di San Nicola e per il suo Consorzio. Ci riferiamo alla firma della nuova Convenzione con il Comune di Ladispoli, dopo 50 anni esatti da quella di lottizzazione, ormai ritenuta superata. L’atto, sottoscritto il 6 marzo scorso tra il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta e il presidente del Consorzio Roberto Tondinelli (dopo l’approvazione del Consiglio comunale, prima, e dell’assemblea consortile, poi), consente per i prossimi 10 anni il mantenimento dello “status quo” e cioè il proseguimento senza traumi della gestione consortile del territorio e dei servizi, ad eccezione però dell’acquedotto.

Incontriamo il presidente Tondinelli, certamente uno dei protagonisti di una lunga storia che si è concretizzata negli ultimi 3 anni, ma che ha origini molto più lontane nel tempo.

Presidente è soddisfatto?

Non posso non esserlo. Abbiamo lavorato con grande impegno, noi e il Comune, e ritengo di aver ottenuto il massimo che in questo momento si poteva ottenere”.

In sintesi cosa prevede questa nuova Convenzione?

Prevede da una parte il trasferimento in proprietà al Comune delle opere di urbanizzazione, cioè strade, impianto di illuminazione e acquedotto (come previsto dalla Convenzione di lottizzazione) e della sede consortile; dall’altra il mantenimento per i prossimi 10 anni da parte del Consorzio della gestione dei servizi ovvero strade, impianto di illuminazione, aree verdi e sede consortile. Di tali opere il Consorzio si occuperà della manutenzione ordinaria mentre al Comune spetterà la straordinaria”.

E l’acquedotto?

L’unico neo che non mi rende soddisfatto al 100% – confessa Tondinelli – è il passaggio al Comune dell’impianto idrico, oltreché in proprietà, anche in gestione”.

E perché questa eccezione?

A mio avviso si è trattato più di una impuntatura di alcuni politici comunali che non di leggi o normative. Si è tanto sbandierato il principio irrinunciabile dell’acqua pubblica per pretendere che la gestione fosse comunale, ritenendo che quella consortile fosse una gestione privatistica e non pubblica. Noi riteniamo invece che non vi sia gestione più pubblica di quella condotta dai proprietari o dai possessori o comunque dagli utenti del servizio stesso, come lo sono il Consorzio e quindi i consorziati”.

Una resa?

No, tutt’altro. E’ vero che abbiamo dovuto soprassedere dalle nostre convinzioni per far sì che l’atto venisse approvato dal Consiglio comunale (e così non sarebbe stato se ci fossimo irrigiditi). Ma è anche vero che, come abbiamo assicurato alla nostra assemblea del 5 febbraio, metteremo in campo ogni e qualsiasi iniziativa per far valere le nostre ragioni”.

Per il resto?

Per il resto non ci sono dubbi – risponde il presidente –. E’ un passaggio importante nella storia del Consorzio, determinante per garantire ancora nel tempo il mantenimento del livello di decoro ambientale, di vivibilità e di efficienza nei servizi, con ciò conservando anche quel valore immobiliare che ha sempre contraddistinto questa nostra località rispetto al centro urbano di Ladispoli o altri centri analoghi anche limitrofi”.

Questa Convenzione vi impegna a realizzare due nuove opere pubbliche, un “Parco sportivo” e un “Parco archeologico”…

Esattamente – conferma il presidente –. Si tratta di due zone oggi altamente degradate e che necessitano di riqualificazione e di valorizzazione. Di conseguenza ne guadagnerà tutto il comprensorio e quindi le proprietà immobiliari che ne fanno parte”.

E i costi?

Quelli riportati negli studi di fattibilità relativi ai progetti di massima predisposti dal Comune, circa 540mila euro, si basano sulle tabelle e sui prezziari regionali, ma la spesa delle due opere potrà arrivare al massimo a 200mila euro complessivi, e ciò in quanto saranno realizzate in economia e cioè con la manodopera consortile. Valuteremo comunque la possibilità di ottenere finanziamenti europei. Inoltre, poiché la gestione diretta farà carico al Consorzio, si dovrà tener conto degli introiti derivanti dall’utilizzo delle due opere, come le quote che gli interessati verseranno per la loro fruizione”.

E’ prevista la erogazione di contributi da parte del Comune?

A fronte della gestione e della manutenzione ordinaria – conferma Tondinelli – il Comune erogherà al Consorzio, nei 10 anni di durata della Convenzione, 1.250.000 euro, oltre al pagamento della illuminazione pubblica, alla manutenzione straordinaria delle opere oggetto del trasferimento (strade, impianto di illuminazione e sede) e al risparmio dell’Imu per la sede di via della Luna, imposta che ovviamente, con il trasferimento in proprietà dell’edificio, non verrà più pagata”.

In conclusione, presidente Tondinelli?

Non mi resta che ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo: dal sindaco Paliotta ai funzionari comunali interessati, dal delegato Giovanni Bellofiore ai consiglieri comunali che hanno approvato il nuovo atto. Un ringraziamento particolare va all’assemblea dei nostri soci che con il voto favorevole a larghissima maggioranza ha dimostrato fiducia ancora una volta nell’operato del Consiglio di Amministrazione che ho l’onore di presiedere”.

La ringraziamo dell’intervista e auguriamo a lei e al suo staff un buon proseguimento di lavoro.

Grazie a voi della ospitalità”.

Intanto domenica prossima 26 marzo, alle ore 9 presso il Centro ricreativo di via della Luna, si terrà l’assemblea ordinaria del Consorzio chiamata ad approvare i bilanci, consuntivo 2016 e preventivo 2017, a rinnovare il Collegio sindacale e a discutere in merito a un’altra denuncia, a firma questa volta di 11 consorziati che chiedono l’annullamento dell’assemblea del 3 aprile 2016 che approvò per la parte straordinaria tre modifiche statutarie e per la parte ordinaria il bilancio consuntivo 2015 e il preventivo 2016. Alla prima udienza il Giudice ha rinviato la discussione della causa di quasi due anni.