MANCA L’ACQUA NEI GIORNI DA BOLLINO ROSSO

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Lavori di manutenzione alla rete
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CITTADINI ESASPERATI MENTRE LE BOLLETTE SONO PIÙ ALTE.

L’acqua c’è, eccome se si devono chiedere i soldi per le bollette, quelle arrivano sempre puntuali a domicilio a Ladispoli. Però, ad essere puntualissimi, sono anche i disservizi che stanno rendendo infernale l’estate dei cittadini già alle prese con un’afa da record che non accenna a diminuire.

Perdite d’acqua prolungate nei giorni, fogne a cielo aperto (è il caso di via Duca degli Abruzzi), pressioni al minimo, stangata sulle bollette: signore e signori, ecco come si è presentata Acea alla città. Un disagio dietro l’altro che nel week end soprattutto, con l’arrivo di migliaia e migliaia di romani, non fa che esasperare gli animi.

«Cara Acea che mi hai mandato la bolletta da 420 euro, che con la Flavia Acque avrò pagato in 5 anni questa cifra, almeno permettimi di fare la doccia, visto che mi emetti un rigagnolo dal rubinetto!», è solo uno degli infiniti commenti social dei ladispolani spazientiti.

L’ennesima riduzione d’acqua dal proprio rubinetto non fa distinzioni. Si va da via Roma e via Claudia fino al quartiere Cerreto, passando per le zone centrali. L’anno scorso l’acqua scorreva tranquillamente e si pagava di meno per la bolletta. Che si tratti di piani alti di un condominio o dei piani terra, lo scenario appare drammatico ovunque in aggiunta alla settimana da bollino rosso. Negli anni passati l’amministrazione comunale, troppo silente forse in questo periodo, nei giorni contraddistinti dal disagio aveva aperto un secondo pozzo e aumentato la portata idrica dalle sorgenti a disposizione che con l’ausilio del dearsenificatore, rendeva comunque l’acqua potabile nei limiti previsti dalla legge. Ora però Acea lascia gli utenti di Ladispoli a secco, almeno per il momento.

L’opposizione incalza: «Riteniamo che l’amministrazione Grando debba uscire dal torpore estivo e protestare, formalmente e con forza, per il trattamento che Acea sta riservando ai cittadini e agli ospiti estivi», scrivono dal Partito democratico. «Noi faremo la nostra parte denunciando questa inaccettabile situazione alla Regione Lazio, ad Arera e al prefetto di Roma. Acea deve capire che non sta a Ladispoli solo per riscuotere le bollette, per giunta salate».

Palazzo Falcone si unisce alla protesta. «Acea è in possesso di imponenti risorse tecniche ed economiche e deve assolutamente adottare tutte le misure per garantire alla città il flusso idrico – è la risposta di Filippo Moretti, delegato alle Risorse idriche – stiamo pressando il gestore fin da prima dell’inizio dell’estate ma, nonostante le continue richieste, siamo ancora al nulla di fatto e i cittadini sono sempre più esasperati». L’ultima richiesta risale alla riunione dell’11 luglio tra i vertici tecnici di Acea Ato2 e i rappresentati del Comune, ma alla luce dei fatti, sembra ancora una volta caduta nel vuoto.

Come confermato da Moretti, secondo il gestore la carenza idrica è dovuta alla mancanza di piogge e all’aumento delle temperature, «condizioni che si sono verificate anche negli anni passati ma che non hanno impedito a Flavia Servizi di dare continuità alla fornitura idrica».