O ti rivolgi ai servizi sanitari a pagamento oppure ti sposti di regione. Il XX Rapporto sulle politiche della cronicità, parla chiaro.
In piena crisi sanitaria, chi soffre di malattie croniche o rare è ancora più svantaggiato rispetto a tutti gli altri cittadini. Si può dire abbandonato dopo l’interruzione dei controlli medici e degli screening periodici nel lungo periodo covid-19. Una situazione. che ha visto aumentare le disparità tra regioni in materia di servizi sanitari e di presa in carico dei pazienti. É ormai chiaro che il nostro Paese ha una disparità a livello socioeconomico e demografico nell’accesso ai servizi, tempi di attesa elevati per l’accesso alle prestazioni, poche risorse e competenze digitali.
Quattro italiani su dieci, secondo i dati Istat 2022, soffrono di una patologia cronica, il 45,3% sono over 65. Al primo posto c’è l’ipertensione (ne soffrono 11mila persone)tra anziani e donne, segue l’artrosi che riguarda 8,8 milioni di persone, soprattutto donne. Al terzo posto le malattie allergiche che investo ogni fascia d’eta. Colpiscono 6,9 milioni di persone, di cui il 32,9% di età compresa tra 0-34 anni, il 48,6% tra i 35-64 anni e soltanto il 18,5% degli anziani. Da considerarsi croniche l’osteoporosi, il diabete, i problemi gastrici e la bronchite. Patologie per le quali il controllo sistematico è alla base per una qualità di vita dignitosa, malattie per le quali si sono attesi anche anni prima di giungere ad una diagnosi.
I malati spesso si trovano costretti a recarsi fuori regione per le cure, infatti il divario tra un territorio e l’altro è notevole in merito alla presa in carico del paziente. Parliamo di accesso ai farmaci e alle terapie, che non sono garantite equamente su tutto il territorio nazionale: dipende dal budget regionale, dai criteri di accesso o dalla carenza di alcuni farmaci.
Alla necessità di fare esami nei tempi giusti, il cittadino che può permetterselo, sopperisce rivolgendosi ai servizi a pagamento: per prevenire, mantenere nel tempo la terapia, per l’adattamento dell’abitazione. L’alternativa è spostarsi di regione.
Da qui l’importanza di centrali operative territoriali, previste dal Pnnr, di cui cresce l’attesa per una garanzia di continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Vale la. pena leggere l’intero rapporto, di seguito il link.
XX Rapporto sulle politiche della cronicità “Fermi al Piano”.
“Soprattutto in questo momento storico, è fondamentale oltre che necessario, trovare delle soluzioni innovative per rispondere alle esigenze dei cittadini. In questo contesto si colloca la telemedicina, tutto l’insieme di applicazioni della tecnologia in ambito sanitario e il contributo offerto per le malattie croniche, insieme all’e-health“.
Cittadinanzattiva – Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici
Il Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC)2 è una rete di Cittadinanzattiva, istituita nel 1996, e rappresenta un esempio di alleanza trasversale tra Associazioni e Federazioni nazionali di pazienti per la tutela dei diritti dei cittadini affetti da patologie croniche e/o rare.