Oggi, come tutti i 3 di ogni mese, appuntamento alle 19 davanti l’ospedale Bambino Gesù di Roma, luogo dove Lisa Federico ha perso la vita. I genitori, parenti, amici e tutti coloro che credono nella ricerca della verità si ritrovano per dedicare un pensiero alla 17enne che non c’è più. Insieme per gridare “Mai più come per Lisa”.
Il caso.” Lisa fu trasfusa con l’equivalente di 350 cc di globuli rossi incompatibili ABO, quando al primo anno di medicina si studia che il limite massimo per non uccidere con incompatibilità ABO è 15 cc” . Dalla pagina di Maurizio Federico, papà di Lisa, al quale esprimo immensa gratitudine per il difficile e immenso lavoro a beneficio della collettività che insieme alla famiglia porta avanti, affinché la verità emerga, affinché non accada più.
Apparentemente un caso facile, dove le responsabilità sono individuabili ma come accade sempre più spesso in questo paese, i fatti si perdono dietro le parole, e tutto risulta complesso.
“…l’ospedale si stava rivelando: una gabbia nella quale i nostri figli vengono rinchiusi privandoli e privandoci del diritto di scelta, e predisponendoci, con la tensione e la preoccupazione, ad accettare ogni loro proposta terapeutica”. Parole su cui riflettere, che inducono alla massima attenzione quando fiduciosi affidiamo la nostra vita e quella dei nostri cari, alle “eccellenze”. Una serie di errori medici e un trapianto di midollo sbagliato hanno portato via Lisa Federico. Secondo i genitori le responsabilità penali sono dell’equipe medica del Bambin Gesù che si è occupata di Lisa. Maurizio Federico e Margherita Eichberg chiedono e meritano giustizia per la figlia.
Questa storia mette in discussione tutto, per questo fa paura, viene respinta addirittura. Ma siamo di fronte non ad una rivoluzione/evoluzione bensì ad una vera e propria metamorfosi. Prenderne atto è un dovere.
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