Secondo una versione, Romolo divise il popolo in anziani, i maiores, e giovani, o iunores, affinchè lo Stato venisse guidato con il consiglio e difeso con le armi. Ai primi avrebbe dedicato il mese di Maius, ai secondi Iunius. Secondo altre versioni era il mese dedicato alla dea Maia, sposa di Vulcano, dea della fecondità.
di Pamela Stracci ©
Nel periodo romano si festeggiavano i Floralia una festa propiziatoria in onore della dea Flora, dove i partecipanti in abiti sgargianti gettavano a terra semi per renderla propizia.
In Italia ma anche tra le popolazioni germaniche e celtiche, il primo giorno di maggio si celebrava il Calendimaggio: protagonista era la natura in fiore e la bellezza delle fanciulle, cui veniva offerto, in segno di devozione, di ammirazione e di augurio, un ramoscello verde, per l’appunto il maio. Questa festa pagana ancora sopravvive in alcune città come Assisi e Firenze. Maggio è il mese della Madonna introdotta con la Controriforma per sostituire la festa del Calendimaggio. A Gubbio è famosa la festa de I Ceri, esclusivamente cristiana: una spettacolare processione che di svolge nel cuore dell’Umbria il 15 di maggio in onore del patrono di Gubbio, sant’Ubaldo, vescovo del XII secolo.
Maggio astrologico introduce il segno dei Gemelli. Nel mito, i gemelli Castore e Polluce sono i figli di Leda, regina di Sparta e Zeus, il padre degli Dei greci. I due Diòscuri nacquero dalla seduzione di Leda da parte del dio che si era trasformato in cigno per avvicinarla. Castore, era un guerriero e un gran domatore di cavalli mentre Polluce era un invincibile pugile e insieme parteciparono alla spedizione degli argonauti. Quando Castore, che era mortale, venne trafitto da una lancia e morì, per la disperazione l’immortale Polluce chiese a Zeus di rinunciare al privilegio della eternità. Il padre degli dei accolse la domanda e così ogni giorno i due gemelli, legati per sempre insieme, dovranno stare a turno uno nella tomba e l’altro sull’Olimpo.
Per concludere, il fiore del mese è la rosa.
