Il Maestro Agostino De Angelis

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Ambasciatore della cultura, regista ed attore di fama internazionale, ci presenta l’ambizioso progetto “Sulla strada degli Etruschi”
di Giovanni Zucconi

Cerveteri è uno dei luoghi della Cultura più importanti al mondo. I nostri ambasciatori, da sempre, sono le centinaia di reperti archeologici ceretani esposti in tutti i più importanti musei. Ma anche se forse non sarà noto a tutti, Cerveteri ha anche un altro ambasciatore della nostra Cultura, che ci dà lustro in tutta Italia: il Maestro, regista e attore, Agostino De Angelis. Come ricorderete, ad agosto, ci ha emozionato con la sua splendida rappresentazione della Divina Commedia nella suggestiva cornice di Via degli Inferi. Le stesse emozioni le regala, ogni anno, alle migliaia di spettatori che assistono agli spettacoli che De Angelis organizza nelle più importanti aree archeologiche italiane. Questi spettacoli non sono solo belli ed emozionanti, ma hanno rappresentato nel panorama italiano, e forse mondiale, una rivoluzione nel modo di fare teatro in contesti archeologici e naturalistici. Noi tutti siamo consapevoli della fragilità di un’area archeologica, e del rispetto che bisogna avere dei monumenti che vi sono contenuti. In queste condizioni le sovrastrutture necessarie per organizzare una rappresentazione teatrale tradizionale sono spesso troppo invasive. Un palcoscenico su cui fare recitare gli attori diventa, in questi contesti, un elemento di possibile degrado dell’area archeologica. Per evitare tutto questo, il Maestro De Angelis ha inventato il “teatro realizzato senza piantare un chiodo”, come lo ha celebrato un grande critico teatrale. Ha ideato delle rappresentazioni che si svolgono su di un palcoscenico itinerante, realizzato solo con quello che si trova nell’area archeologica, senza aggiungere, appunto, neanche un chiodo. Questa rivoluzione, nata a Cerveteri nel 2005, è stata poi esportata in tutta Italia, in particolare nei più prestigiosi siti archeologici siciliani. Per saperne di più abbiamo intervistato il Maestro Agostino De Angelis nella sua casa.

Maestro, è vero che lei lavora poco a Cerveteri?

No, questa cosa non è vera. Ogni anno, pur lavorando molto in tutta Italia, faccio almeno due tappe a Cerveteri. E ho sempre fatto delle cose importanti. Quando Cerveteri divenne sito UNESCO, io fui il primo che riuscì ad organizzare, con il benestare della Soprintendenza, una rappresentazione nella Necropoli della Banditaccia. La Cosentino mi disse che il mio era il primo progetto di quella entità dalla scoperta avvenuta nei primi del ‘900. Io non mi ero nemmeno reso conto della novità che avevo introdotto, che fu invece subito riconosciuta come un’innovazione a livello nazionale. Infatti dopo la prima esperienza a Cerveteri, mi si sono aperte tutte le porte delle più importanti aree archeologiche italiane. Quelle rappresentazioni ebbero una eco notevole sulla stampa specializzata. Un regista importante venne a vedere lo spettacolo a Via degli Inferi, e rimase affascinato. Scrisse un bellissimo articolo su una rivista del settore. Scrisse che non era possibile fare una lavoro del genere senza palcoscenico, con le comparse, gli attori e i musicisti che si spostavano continuamente lungo il percorso. E con tutto il pubblico che si spostava con noi… Fu una rappresentazione rivoluzionaria e innovativa.

Quali sono i suoi progetti futuri su Cerveteri?

Le do una notizia in esclusiva. Nel mese di aprile, dal 10 al 22, stiamo organizzando a Cerveteri un contenitore culturale, dove ci sarà una mostra, una presentazione di libri, e diversi spettacoli. Per fare tutto questo avremo a disposizione per 10 giorni la sala Ruspoli. Una novità, è che questo contenitore culturale che sarà aperto a tutti.

Può anticiparci il nome di questa iniziativa?

La chiameremo “Sulla strada degli Etruschi”. Ma non tratteremo solo gli Etruschi. Ci saranno i lirici Greci, e si toccherà anche la cultura romana parlando del “Rito”. Ci sarà poi una bellissima mostra e parleremo di libri. Con i libri si parlerà di Caravaggio e dei viaggiatori dell’800 e del ‘900 che passarono in questa città. Come dicevo, sarà un contenitore aperto a tutti. Aperto a tutta la città. Tutti potranno intervenire e proporre attività. Vogliamo che sia un confronto e un dialogo con tutte le realtà culturali di Cerveteri. Così come facevano gli Etruschi, che incontravano tutti nel Mediterraneo. Ci saranno tanti coinvolgimenti. Parteciperanno in molti. E’ un’apertura a 360 gradi alla città. Noi apriremo tutti i giorni alle 10 del mattino, e chiuderemo alle 19.30. Per 10 giorni.

E’ un progetto impegnativo e ambizioso.

Dopo tanti anni di esperienza penso che ce la potremo fare. Non bisogna fare l’errore di pensare che Cerveteri, per esempio, sia di meno di Agrigento con la sua valle dei Templi. Bisogna solo organizzare le cose per bene, e dargli la visibilità necessaria per attirare più persone possibile.

Il GAR di Cerveteri-Ladispoli ha recentemente riaperto anche l’ultimo tratto di Via degli Inferi, quello che era chiuso da decenni. Non potrebbe organizzare qualcosa lì in quei 10 giorni?

Sarebbe una cosa molto interessante. Io Via degli Inferi vorrei farla tutta quest’anno. Ma non vorrei fare un solo spettacolo. Quello che ho in mente dovrà durare 3 o 4 giorni: la mattina, il pomeriggio e la sera. Si potrebbero organizzare, insieme al GAR, delle visite guidate teatralizzate, ma fatte con i ragazzi della scuola. Naturalmente per un pubblico adulto. Si immagini di rappresentare la Divina Commedia con i personaggi interpretati dai ragazzi. Noi siamo già pronti, e siamo felici di farlo. Questo evento con le scuole lo organizzeremo insieme al Comune, alla Soprintendenza e al GAR.

Per preparare questa cosa con i ragazzi le ci vorrà almeno un anno

Assolutamente no. Noi con le scuole già ci lavoriamo, e quindi non c’è problema. L’importante è la sinergia con gli insegnanti. I ragazzi già ce l’ho pronti per fare le prove. Ad ogni stazione della visita guidata si reciterebbe qualcosa. La Divina Commedia, ma anche cose di altri autori. Poi ci sarebbero altri ragazzi con la musica. L’importante è fare vivere quel luogo meraviglioso ai ragazzi e agli spettatori in maniera diversa.

Sarà sicuramente un evento meraviglioso. Non vediamo l’ora di vederlo realizzato. Purtroppo, per i soliti motivi di spazio dobbiamo chiudere qui, ma potrete leggere l’interessante intervista integrale sul nostro sito online.