Una sentenza della Cassazione ha bocciato la “Sindrome da alienazione parentale”, che troppo spesso viene usata nei tribunali come arma contro le donne.
Michela Nacca, avvocato, presidente dell’associazione Maison Antigone: “Nei tribunali resistono pregiudizi culturali sia contro le donne, ritenute vendicative, isteriche o irrazionali, sia sui bambini, considerati inattendibili. La sindrome di alienazione parentale (Pas) è costruita per rafforzare questi stereotipi e finsce per normalizzare la violenza su donne e minori, in barba ai progressi giuridici degli ultini 60 anni. Cos’è esattamente questa sindrome? É una teoria senza fondamento scientifico, inventata 4 anni fa dal medico americano Richard Gardner, in difesa di uomini accusati dai figli di abusi sessuali: una strategia difensiva che screditava la testimonianza dei bambini affermando che le loro accuse fossero frutto della manipolazione delle madri. Nonostante sia stata bocciata dall’Oms,dalla Cassazione, dalla Comunità accademica americana e venga ritenuta pericolosa perché espone i bambini a rischio di essere affidati a padri abusanti, continua ad essere utilizzata nei processi da avvocati, psichiatri forensi e psicologi giuristi in difesa di mariti denunciati per violenza domestica e abusi. Perchè è così pericolosa per madri e figli? Basta che uno psichiatra accenni anche solo al rischio di alienazione parentale da parte della madre contro il padre che il focus del processo si allontana dall’uomo maltrattante e dalle violenze familiari per concentrarsi sulla madre, che rischia così di perdere i figli e da vittima diventa colpevole, proprio come accade negli stupri”.
Bruna Rucci, psicoterapeuta, consulente tecnico nei tribunali, è responsabile di uno sportello d’ascolto per donne vittime di violenza: “Per la scienza la paura è un istinto innato non può essere indotta: se un figlio rifiuta il padre perché è terrorizzato, nessuna teoria potrà mai provare che la madre lo abbia manipolato, come pretendono i sostenitori dell’alienazione parentale, una sindrome inventata a fini giuridici, frutto del maschilsmo e del pregiudizio su madri e bambini, una sorta di “psicologia nera” asservita ai bisogni di padri violenti e abusanti. La Cassazione ha definito la Pas una teoria “Nazista”.Si viene puniti per ciò che si è, donne e bambini, così come il nazismo puniva ebrei e dissidenti politici. La Ps si basa sull’idea che i bambini non dicono la verità e che le madri, definite malevole, simbiotiche, ostacolanti, possano pilotare i figli. Assistiamo a processi pieni di perizie: psicologi, psichiatrie assistenti sociali giudcano i comportamenti materni in base a criteri opinabili per costringere la donna a ritirare la denuncia contro l’ex maltrattante o per colpirla portandole via i figli. Una madre può usare il figlio per interessi economici verso l’ex marito? I conflitti tra coniugi non hanno a che fare con la manipolazione dei figli. Come potrebbe una mamma indurre il figlio a odiare un padre che ama e da cui è amato? Tra l’altro in questi casi sono proprio le madri ad essere trascinate in giudizio, costrette a indebitarsi per difendersi”.
Opinioni a confronto di Gaia Giorgetti