Sabato primo luglio. Attorno alle 10.30 l’allarme viene lanciato in acqua a Santa Severa. Una bimba sta annaspando assieme alla madre e anche il papà non riesce a raggiungerle per le cattive condizioni del mare.
Non c’è un solo secondo da perdere: Gianfranco Ricci, 59 anni di Cerveteri, si tuffa senza esitazione, salva la piccola e la madre ma non riesce a ritornare a riva. Muore annegato. Un eroe che per certi versi ricorda la morte di Massimo Armeni, il 64enne romano che aveva salvato i figli travolti dalle onde su una spiaggia libera di Ladispoli nell’agosto del 2021. E anche questa estate si apre all’insegna della tragedia sul litorale romano. E nello stesso giorno altri due bambini avevano rischiato grosso tra Ladispoli e Marina di Cerveteri. Devono la loro vita ai bagnini e a surfisti occasionali.
Tornando a Santa Severa, sul tratto di spiaggia libera nei pressi del Castello, un tratto assai pericoloso, il comune di Santa Marinella non aveva ancora attivato la sorveglianza con gli assistenti bagnanti. O meglio, questo servizio è stato programmato ma solo a partire dalla mattina di martedì 4 luglio. Di certo una sfortunata coincidenza per il pover uomo di Cerveteri. Non dovrebbero esserci indagini particolari se non quelle di routine della Capitaneria di porto coordinata dal comandante Strato Cacace, anche perché il dramma si è consumato in un punto in cui vigeva il divieto di balneazione. Chiaramente non mancano le discussioni perché molti tra turisti e villeggianti al seguito continuano a sfidare il mare anche in momenti in cui è proibitivo fare il bagno per le forti correnti.
Tragedia a parte, come sono organizzati i comuni costieri sul fronte sicurezza? A Santa Severa appunto, la Municipalizzata ha attivato la sorveglianza nella spiaggia del Castello, oltre alle Sabbie Nere e agli arenili in località la Toscana. I ritardi nell’arrivo di assistenza bagnanti, hanno sostenuto ieri i vertici della società, sono stati causati dalla difficoltà nel reperire i fondi regionali concessi solo una settimana fa. Ladispoli si è fatta trovare pronta già dal primo luglio con ben 4 postazioni coperte (in via Marina di Palo, via Roma, San Nicola e via Regina Elena). E dopo ora già un salvataggio nei pressi dello stabilimento Scorpion Beach dove un bambino in difficoltà in prossimità di una scogliera, era stato spinto dalla forte corrente di risacca. Edoardo Ruia, questo il nome del bagnino, non ha esitato un secondo e lo ha raggiunto sulla spiaggia libera. Quattro basi operative con bagnini, torrette di avvistamento e coordinamento via radio costante tra protezione civile Dolphin e Capitaneria di porto, un lavoro di squadra importante con la società Noa. «Anche quest’estate – spiega Pierpaolo Perretta, delegato al Demanio marittimo di Ladispoli – la nostra amministrazione, con la fondamentale collaborazione della Regione, ha investito nelle spiagge libere della città per renderle più sicure e fruibili per tutti e i risultati si sono visti dopo qualche ora. Oltre alle torrette, operative fino alla prima domenica di settembre, avremo sedie job e passerelle per disabili e torneranno le unità cinofile a Torre Flavia».
E Cerveteri? La giunta Gubetti aveva utilizzato i fondi regionali soltanto per la spiaggia “Liberamente”, attrezzandola per i disabili. Ma dopo due salvataggi nel tratto di via Navigatori Etruschi in soli 10 giorni, e dopo il forcing della Capitaneria di porto di Ladispoli-San Nicola, guidata dal comandante Cristian Vitale, alla fine il sindaco ci ha ripensato effettuando un dietrofront e schierando i bagnini sulla spiaggia libera tra il Six Beach e l’Ocean Surf. La stagione si era aperta con l’intervento di Ottavio, bagnino dell’Ocean, pronto a recuperare due bambini ucraini. Dunque per impedire ulteriori situazioni potenzialmente a rischio, ed evitare naturalmente guai dal punto di vista penale, ecco una seconda torretta di salvataggio in aggiunta a quella già presente sulla spiaggia di “Liberamente”, poi un collegamento radio che metta in comunicazione tutti i bagnini delle spiagge di Cerveteri ed una nuova cartellonistica per indicare le forti correnti di risacca. È quanto emerso nel summit con tutte le realtà che operano sul mare. Erano presenti i militari della Capitaneria di porto, il capo della Polizia locale, Cinzia Luchetti, il responsabile della Protezione civile comunale, Renato Bisegni, quello del Nucleo Subacqueo di Cerveteri, Fabrizio Pierantozzi, la presidente della Consulta Sport, Roberta Mariani e tutti i titolari degli stabilimenti balneari di Campo di Mare.