LUNA BLU DI SIMONE LUCIANI

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UN FANTASY IN CUI CULTURA E SPIRITUALITÀ SI INCONTRANO

di Sara Sansone

Luna Blu
Simone Luciani

Il mondo era diventato un gigantesco televisore in HD. Di quelli leggermente concavi, coi colori così brillanti da far male agli occhi. Questa fu la sensazione che Angelo provò inizialmente, strofinandosi i grandi occhioni azzurri con i pugni per ripararli dall’accecante luce solare che bagnava il camposanto. Sì, era un Cimitero, questo lo capì immediatamente.”

Sono queste le parole con cui Simone Luciani ci dà il benvenuto tra le prime pagine del suo libro d’esordio “Luna Blu”, auto-pubblicato e disponibile su Amazon da poco più di un mese. Simone è un giovanissimo autore, attore e regista presso l’Associazione Blue in the Face, l’associazione teatrale attiva a Civitavecchia ormai da parecchi anni e in cui Simone e la sua anima artistica hanno trovato un dolce e intenso connubio. In medias res l’autore ci accompagna su una comoda poltrona e ci racconta una storia scritta in sei mesi e supportata da una ricerca preliminare di fonti storiche e culturali.

Ciao Simone, descriviti brevemente, chi sei?

Credo di potermi definire un innamorato dell’arte in ogni sua forma. Da quando avevo 14 anni ‘vivo’ in un Teatro, il Nuovo Sala Gassman di Civitavecchia, e il 90% della mia giornata è fatto di personaggi, copioni, costumi, studio. Non c’è posto più fertile per un aspirante scrittore: Luna Blu è il mio primo romanzo, ma ho già alle spalle una ventina di testi teatrali nei quali ho potuto prendere confidenza con quelli che sono i personaggi e le loro molte sfaccettature. Nel tempo ho imparato a crearli, interpretarli, dirigerli, vestirli. Il romanzo è solo una forma diversa per raccontare una storia, ma molto simile. Di certo lascia più libertà d’azione: non devi pensare alle problematiche della messinscena! Ricreare un Cimitero per intero sarebbe stato complesso. Cosi come far volare una dozzina di persone.

Partiamo da una sinossi della trama di Luna Blu

La storia parla di un bambino, Angelo, che si risveglia in un cimitero, capisce di essere morto e si ritrova catapultato in una società spiritica che continua a vivere in una pantomima della vita vera, prendendo tutti gli aspetti più bigotti e retrogradi socialmente e politicamente, tanto da avere una propria unità di misura monetaria che è quella dei fiori deposti dai congiunti. A capo di questa società spiritica ci sono i Marchesi Santacroce. La storia gira attorno ad Angelo che deve cercare di capire com’è morto e viene coinvolto da un gruppo di giovani spiriti rivoluzionari che vogliono rovesciare la dittatura dei Santacroce.

Come nasce il progetto di scrivere quest’opera?

Innanzitutto ci tengo a chiarire che questa è solo il primo libro di una trilogia su cui sto già lavorando. Ho iniziato a scriverlo per sfogo. Ho chiuso una relazione in cui ho creduto molto e avevo bisogno di un mezzo attraverso cui esprimermi e mettermi in gioco. Prima della fase di scrittura vera e propria mi sono concentrato sulla ricerca e l’approfondimento storico per quanto riguarda il luogo in cui la storia si concentra e a cui mi sono ispirato, il Cimitero Monumentale di Civitavecchia, di cui ho studiato la storia e di cui in città non tutti conoscono il grande valore storico né la presenza di sepolture antichissime risalenti alla sua costruzione nell’Ottocento. In questa ricerca sono stato aiutato dalla sig.ra Mariagrazia Verzani, presidentessa dell’Associazione Storica civitavecchiese, che ha creduto fortemente nel mio progetto.

Perché hai scelto come titolo Luna Blu?

La Luna Blu si verifica quando nello stesso mese cadono due lune piene anziché una ed è un evento di particolare attrazione che accade ogni due anni e sette mesi in media. Secondo varie correnti di pensiero esoteriche la luna blu rappresenta un punto di riferimento per valutare se si sono raggiunti gli obiettivi stabiliti e la crescita personale. La crescita è un elemento di fondamentale importanza nel mio libro, la domanda infatti è proprio questa: “un fantasma può crescere?”. Angelo intraprenderà un percorso, guidato da altri spiriti più grandi, tra cui un ragazzo di nome Federico che eleggerà a modello di riferimento comportamentale e ciò ha un peso importante nello svolgimento finale della storia, oppure Benito, morto nel ’45 e proveniente da una famiglia fascista, che possiede una libreria e legge la Divina Commedia. Quella di Angelo sarà una crescita anche culturale, non solo esperienziale.

La copertina è molto suggestiva ed evocativa e c’è anche una piantina del cimitero all’interno delle prime pagine, chi hai scelto come collaboratore a cui affidare la veste grafica?

La copertina e il disegno della piantina sono opera del grafico Daniel Airi. La piantina riproduce fedelmente quella del Cimitero Monumentale di Civitavecchia. Siamo dovuti intervenire su piccole disposizioni logistiche per fini di trama, ma la piantina è praticamente ricalcata su quella del Cimitero esistente. Anche la cancellata in copertina è riconoscibilissima da tutti i Civitavecchiesi.

 

Quanto c’è di te e del tuo vissuto in questa storia?

Molto. Penso che ogni opera nasconda in sé qualcosa del proprio autore e sono convinto che l’unico modo per scrivere una storia in modo completo ed emozionante per il lettore sia quello di coinvolgerlo in qualcosa che hai provato e vissuto realmente. C’è un po’ di me in tutti i personaggi ma c’è anche molto delle persone che ho attorno e a cui mi sono ispirato e sto già tremando all’idea che si riconoscano nei personaggi.

Sei uno scrittore perfezionista in fase di revisione?

Non molto perché non rileggo quasi mai quello che scrivo: è tutto frutto di un impulso, un fiume di parole e immagini che irrompe e va avanti. Però, per forza di cose, ho riletto Luna Blu molte volte in fase di pubblicazione e mi sono sorpreso nell’emozionarmi in alcuni passaggi.

Invita i lettori a leggere Luna Blu

I motivi per cui mi sentirei di suggerire Luna Blu sono due, uno rivolto agli adulti ed uno ai più giovani. Per i primi c’è la possibilità di godersi una storia che, ritengo lo sia, appassionante, piena di elementi della nostra tradizione e cultura, vivendo il tutto attraverso gli occhi innocenti di un bambino. È un’ottima occasione per assaporare nuovamente l’innocenza. Per i più giovani invece mi sento di consigliare questo romanzo perché è un fantasy ricco di tutti quegli elementi che tanto affascinano noi amanti del genere, divertente, a tratti epico. E poi è un romanzo di crescita…rifletterci su non è mai sconsigliabile!