L’ultimo baluardo contro i video games

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Il Subbuteo, gioco del calcio da tavolo in voga negli anni settanta, rappresenta la soluzione migliore per non rintronarsi davanti al computerdi Emiliano Foglia

Entrando da bambini in un negozio di giocattoli lo cercavamo subito con gli occhi. Facile da riconoscere negli scaffali dove il verde predominava. Questo articolo celebra la passione di tanti ragazzi cresciuti con il mito del Subbuteo. Un gioco? Di più. Una moda generazionale a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Una volta nella vita o forse per anni, tutti ci abbiamo giocato e tutti abbiamo sognato di portare la propria squadra di club a vincere Campionato e Coppa dei Campioni Il Subbuteo è un gioco da tavolo nel quale viene riprodotto, in miniatura, il gioco del calcio. Il gioco nacque in Gran Bretagna nel 1947 da un’idea dell’ornitologo Peter Adolph. Che riprendeva, però, quella di un gioco già esistente dagli anni trenta, il New Footy, creato da W.L. Keelings. Originariamente Adolph avrebbe voluto chiamare il gioco The Hobby; il termine in inglese significa “passatempo”, ma designa anche una specie di falco diffuso in Europa, il lodolaio. Dal momento che il termine “Hobby”, secondo l’Ufficio Brevetti inglese, non era registrabile, l’inventore del gioco prese in prestito parte del nome scientifico: quello di Falco subbuteo.

Il gioco ha avuto grande diffusione anche in Italia soprattutto durante gli anni settanta e ottanta.

A partire dai primi anni Settanta la Waddington, produttrice britannica del Subbuteo, organizzò delle competizioni internazionali dedicate al gioco in punta di dito. Il torneo che diede avvio ad una lunga tradizione di competizioni internazionali fu il 1º Campionato Mondiale Subbuteo, organizzato a Londra il 22 e il 23 agosto 1970. Dal 1970 fino al 1990, in concomitanza con i mondiali di calcio, la Waddington organizzò continuativamente i mondiali di Subbuteo, a cui si aggiunse, a partire dal 1980 e fino al 1992, anche il Campionato Europeo. Nel mondo numerosissime erano le federazioni nazionali di Subbuteo, diffuse non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Tutte le federazioni e associazioni nazionali di Subbuteo, facevano comunque capo alla FISA, Federation International Subbuteo Association.

In Italia i tornei e le manifestazioni agonistiche furono organizzate prima dalla FICMS (Federazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo) e successivamente dall’AICIMS (Associazione Italiana Calcio in Miniatura Subbuteo). Anche per quanto riguarda l’aspetto agonistico del gioco fondamentale fu il ruolo di Edilio Parodi, importatore e distributore in Italia del gioco. Negli anni d’oro i tornei di Subbuteo in Italia erano frequentissimi, ma il sogno dei subbuteisti italiani era indubbiamente partecipare e conquistare il Guerin Subbuteo. Il Guerin Subbuteo, organizzato per la prima volta nel 1978 ad Arenzano (Ge) nei pressi dei locali del “Lido”, è stato per quasi vent’anni la maggiore manifestazione di Subbuteo a carattere nazionale. Organizzato in collaborazione tra Parodi e il settimanale calcistico Guerin Sportivo, era aperto a tutti poiché si svolgeva attraverso una prima fase di selezione regionale e una fase finale di carattere nazionale, suddivisa nelle due categorie juniores e seniores.

Nel corso degli anni novanta l’azienda produttrice del gioco (la Subbuteo Sports Games Ltd, compagnia della Waddingtons Games), fu acquisita dall’azienda statunitense produttrice di giocattoli Hasbro la quale, però, nel 2000 interruppe la produzione del gioco considerandolo non più competitivo nei confronti dei nuovi videogiochi di argomento calcistico. La produzione del gioco è continuata, in Italia, fino al 2003 grazie ad una licenza concessa al distributore locale, la ditta Edilio Parodi, che ha inoltre creato una nuova versione del gioco da tavolo chiamata “Zëugo” (gioco in genovese). Il marchio Subbuteo è ricomparso ufficialmente in Italia nel 2009, grazie ad una collana edita dalla Fabbri Editori su licenza Hasbro e distribuita nelle edicole. Il Subbuteo insomma non è sparito, anzi il vecchio marchio di produzione viene oggi utilizzato per indicare il variegato ambito amatoriale costituito da collezionisti e giocatori nostalgici che affrontano le partite con uno spirito meno estremo nella ricerca tecnologica del videogame più tecnologico e virtuale. Il Subbuteo è da sempre il gioco di calcio più realistico che c’è. Ecco quindi che, se da una parte coloro i quali si sono riavvicinati al gioco dopo che per anni lo hanno dimenticato in soffitta e quindi ripartono da dove avevano interrotto, d’altra parte ecco che chi ha continuato a disputare tornei nel frattempo ha portato il vecchio gioco a diventare una vera disciplina agonistica, con gli annessi e connessi di tutti gli Sport svolti ad alto livello. Non meravigliatevi quindi se, pur non essendoci grande differenze all’occhio di un profano, il Subbuteo amatoriale e il Calcio da Tavolo agonistico si distinguono fondamentalmente per la ricerca tecnologica effettuata sulle basi delle miniature. Un pò come avviene per il Ping Pong giocato in giardino con gli amici, oppure svolto come disciplina agonistica e con racchette dalle gomme offensive, difensive, in plastiche diverse che favoriscono un tipo di tattica piuttosto che un’altra. Il Subbuteo o Calcio da Tavolo gode di una organizzazione internazionale sotto la sigla FISTF (www.fistf.info) e organizza ogni anno un mondiale dove arrivano concorrenti da 5 continenti. In Italia i Club organizzati come Associazioni Sportive Dilettantistiche sono sparsi su tutto il territorio nazionale e nella nostra regione. Il Subbuteo insomma rappresenta la soluzione migliore per non rintronarsi davanti al computer con Internet, Xbox, PS3, Iphone, Ipad e la tecnologia che viaggia alla velocità della luce.