LUI, LEI E L’ALTRA

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violenza

ATTENZIONE!

Una mia amica mi ha raccontato che ha scoperto, grazie alla malattia del compagno, che lui negli ultimi 4 anni della loro relazione di 13, aveva iniziato e mantenuto una relazione, vivendo una doppia vita con lei ed un’altra donna. Ciò che è successo a questa mia amica, purtroppo può capitare. Ciò che è successo a Giulia Tramontano, sta diventando più frequente di quanto si pensi. Le cronache sono piene di queste notizie. Molte sono, però, le violenze casalinghe tenute silenziose e nascoste sotto un velo di va tutto bene.

In questo articolo ho intenzione di dare alcuni minimi suggerimenti per cercare di individuare possibili caratteristiche sospette di un eventuale partner, amico/amica o collega di lavoro. Intanto è importante evidenziare che tutte le relazioni iniziano con un innamoramento dove tutto è bello, il partner è la persona migliore del mondo, in quel posto di lavoro si collabora e ci si aiuta, ecc. Durante questa luna di miele, le persone fanno emergere le caratteristiche migliori di sé; questo periodo è “fisiologico” nelle relazioni poiché le persone si stanno “annusando”, conoscendo. Con il tempo, è altrettanto fisiologico che emergano le caratteristiche di personalità di ogni individuo, nonché le sue capacità, difficoltà, ecc. Qualora la relazione sia sufficientemente sana, i partner (coppia, colleghi, amici) si amalgamano.

Alle volte, però, succede qualche cosa di strano. Per esempio, può succedere che ogni tanto, in modo del tutto casuale, inizino ad emergere delle critiche e dei messaggi particolari che possono far provare all’altro (la “vittima”) un lieve senso di smarrimento, come se non avesse ben compreso ciò che sta succedendo. Può succedere, per esempio, che alla “vittima” venga fatta una battuta denigratoria quando, solitamente, il partner (il collega o l’amico) è prodigo di complimenti. Ciò mette la “vittima” in uno stato confusionale e alla richiesta di spiegazioni viene detto che ha capito male, che esagera oppure è permaloso/a. Questo è la prima sensazione di allarme che la persona deve ascoltare e tenere ben presente.

Un altro importante allarme è il racconto dell’infanzia dolorosa e di sofferenza; ciò che deve destare sospetto è la mancanza di reciprocità nell’ascolto e nella comprensione, poichè alla storia della “vittima” viene data poca importanza o viene svalutata. Un altro allarme, sono eventuali e repentini cambi d’umore (“dalle stelle alle stalle”). Solitamente la “vittima” tende ad iniziare a giustificare e a fare la crocerossina. Molto spesso aumentano le svalutazioni, più o meno evidenti, su vari ed amplissimi ambiti della vita, accompagnati anche continui controlli del tempo, dell’uso del denaro, delle amicizie. La “vittima” inizia a cercare di modificarsi per cercare di far andare la relazione e per rendere contento l’altro.

Spesso ci sono abusi sessuali: il partner tende a non voler usare metodi anticoncezionali oppure a non essere attento (anche questi sono abusi) “scusa, non ho fatto attenzione/ mi sono lasciato andare/era troppo bello”. Alla fine si possono verificare anche maltrattamenti fisici: il primo schiaffo non è mai uno sbaglio è sempre l’anticipo di ciò che accadrà. Quando la coppia si lascia, mai incontrare il partner da soli ma sempre in un luogo frequentato, mai di sera e sempre accompagnati da qualcuno. Mai entrare in auto da soli. Avere sempre con sé qualcosa che ci possa difendere da un’eventuale aggressione fisica (non si parla di armi da fuoco).

Importante sapere che qualsiasi essere umano ha dei punti deboli fisici (i genitali, gli occhi, la gola) che, se colpiti, possono dare il tempo per scappare.

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Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta

Dottoressa Anna Maria Rita Masin Psicologa – Psicoterapeuta Psicologa Giuridico-Forense
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