di Giovanni Zucconi
Bertolt Brecht affermava che erano beati i popoli che non avevano bisogno di eroi. E’ un affermazione suggestiva ma che, all’atto pratico, si rivela essere fondamentalmente sbagliata. Un eroe è sempre un’eccellenza, e un popolo che non esprime eccellenze non si può certamente definire fortunato. Ci sono naturalmente diversi tipi di eccellenze. Un ragazzo di 20 anni che riesce a emergere, a livello nazionale per le sue capacità artistiche, testimonia sicuramente di possedere un’eccellenza non comune, della quale il suo paese di residenza non può che esserne fiero. Stiamo parlando di Lorenzo Bonamano, un ragazzo che vive a Cerveteri, nella villa dei suoi genitori a Pian della Carlotta, e che ha fatto parlare di se nelle ultime settimane per la sua partecipazione a X Factor, un programma di talent trasmesso su Sky. Una partecipazione purtroppo sfortunata, perché è stato eliminato al primo turno. Ma le regole dello spettacolo, si sa, sono spietate e competitive al massimo, e quindi la sua eliminazione non intacca minimamente il suo valore, e soprattutto le sue potenzialità, come artista. Un artista a tutto tondo. Non solo cantante, ma anche attore. Come ha dichiarato in una sua recente intervista a Rolling Stone, una prestigiosa rivista a livello internazionale, i suoi primi passi da artista li ha fatti come attore, anche se poi ha abbandonato la recitazione per dedicarsi completamente al canto. Ma non escludeva, in futuro, una carriera anche come attore. Noi de L’Ortica siamo riusciti a trovare, e a intervistare, la persona che gli ha insegnato i primi rudimenti della recitazione, e che ha avuto modo di vederlo crescere, non solo come persona, ma anche come artista. Si chiama Concetta Galluso, ed è la titolare della “Stazione dei piccoli artisti”, un laboratorio teatrale con sede nell’ex stazione di Furbara.
Signora Galluso, che ricordi ha di Lorenzo Bonamano?
“Lorenzo è stato uno dei primi allievi del nostro laboratorio teatrale. Aveva circa 12 anni quando si è iscritto, e ha partecipato alle nostre lezioni per più di tre anni. Lorenzo era un ragazzo molto versatile, con una forte presenza scenica, anche dovuta alla sua fisicità. E’ sempre stato un ragazzo molto alto e molto bello. Era evidente già a quell’età la sua attitudine a mettersi in gioco e a esibirsi di fronte a un pubblico.”
Non era quindi un allievo qualsiasi
“Non direi. Qualunque cosa gli si proponesse, lui era sempre molto fattivo nel suo contributo. Non era mai passivo nelle esercitazioni e nelle sue rappresentazioni, ma ci metteva sempre qualcosa di suo. Si adattava perfettamente a qualsiasi ruolo, sia comico che drammatico. In una di queste esperienze, lui si cimentò anche con il canto. Fu anche in quell’occasione che lui scoprì di possedere delle doti canore, e cominciò a prendere lezioni di canto.”
Fu così che abbandonò la sua “carriera” di attore?
“Nella vita bisogna sempre fare delle scelte. Mi chiamò e mi disse: “Concetta, io sento che voglio approfondire il canto. E’ una cosa che ho scoperto e che mi piace…”. Fui molto contenta di questa scelta, anche perché erano evidenti le sue potenzialità artistiche e canore. Così come era evidente la passione che ci metteva nel voler imparare ed emergere.”
Un ultima domanda. Lui abita a Cerveteri, nelle campagne di Pian della Carlotta. Perché ha dichiarato di essere di Ladispoli?
“Non so perché ha detto di abitare a Ladispoli. Forse perché pensava che nessuno potesse sapere dove fosse Pian della Carlotta. Mi sembra che lui abbia fatto le scuole a Cerveteri, al Mattei. Ma so anche che frequentava molto Ladispoli. Lì aveva le sue amicizie, i suoi spostamenti, la palestra. Forse per questo ha detto di abitare a Ladispoli. Perché sentiva di appartenervi di più rispetto a Cerveteri. Diciamo che a Pian della Carlotta, se sei un ragazzo, ci vai giustamente solo a dormire”.