LE STUDENTESSE MINORENNI NON RIESCONO A SALIRE SUL PULLMAN: I COMPAGNI MASCHI INVECE SÌ E I GENITORI MINACCIANO AZIONI LEGALI CONTRO LA SEATOUR.
«Mi spiace, qui tu non puoi salire». Una, due, tre e poi tante altre volte ancora. L’autista del pullman Seatour lo ha dovuto ripetere all’infinito in queste settimane rivolgendosi agli studenti di Ladispoli e Cerveteri rimasti appiedati, il più delle volte si parla di ragazze e che avevano pure l’abbonamento. È capitato che gli autobus nemmeno rallentassero la marcia per fermarsi perché già pieni. Il caso va avanti praticamente dal primo suono della campanella. Il mezzo non può far salire tutti i ragazzi (anche se in realtà non tutti gli autisti finora si sono adeguati ai regolamenti anti-Covid). Ed effettivamente è un problema di non facile soluzione: aggirare le normative oppure far restare a terra i minorenni? Non c’è alternativa al momento.
«Molte volte – denuncia un genitore ladispolano – mia figlia non è potuta rientrare dall’istituto cerveterano Mattei poiché gli autobus avevano esaurito la capienza e nonostante lei fosse provvista del titolo di viaggio, è stata costretta a tornare con gli autobus della società Cotral che non hanno una linea dedicata e che soprattutto sono distanti dalla scuola. Hanno inoltre orari non adeguati, costringendo così mia figlia, minorenne, a restare per strada con lunghe attese anche più di un’ora. Abbiamo segnalato tante volte il disguido alla Seatour».
È una lotta continua. Altre famiglie ci hanno raccontato che si fa a spallate per salire su un bus (il servizio attualmente è gestito dal comune ladispolano). «I maschi si fanno forza e fanno scendere le femmine che senz’altro sono più vulnerabili. Questo accade quando il pullman è pieno: è una vergogna», si sfoga un’altra mamma. «E il Comune in tutto questo? Possibile la Seatour non abbia comunicato le difficoltà agli assessori?», ecco ancora una legittima lamentela di una signora che minaccia di adire alle vie legali per abbandono di minore.
LA RISPOSTA
Vito Ferri
AD Seatour spa
Seatour che comunque ha replicato ai cittadini inviperiti spiegando in una mail che, in qualità del gestore di servizio di trasporto pubblico a Ladispoli e Cerveteri, opera in base ad un contratto stipulati con gli enti che «prevede itinerari e orari concordati con i rappresentanti comunali». Responsabilità che a detta della Seatour dovrebbe ricadere sulla scuola Mattei. «La loro decisione di derogare la doppia entrata sta creando numerosi problemi di affollamento». In realtà – e lo denunciano sempre i genitori – il caos si crea anche all’uscita da scuola. Alle 13.50 di questa settimana alcune studentesse sono nuovamente rimaste a piedi.
«Ci siamo attivati sia con la scuola che con la società di trasporti – rassicura Elena Gubetti, assessora alla Mobilità – Non si tratta di uno scuolabus ma del Tpl. È un servizio rivolto a tutti, non solo agli studenti. Però c’è la necessità di adattarlo perché nessuno vuole vedere i mezzi sovraffollati.In particolare il 23 effettuerà una ulteriore deviazione oltre alle fermate classiche.
Se nemmeno questa soluzione funzionasse, ci potrebbe venire incontro la Regione mettendo a disposizione bus turistici da 50 posti». Con i cittadini ci ha parlato anche Veronica De Santis, assessora ladispolana ai Lavori Pubblici spiegando in sostanza le stesse cose della collega Gubetti.