Litorale senza luce e acqua per giorni: si torna al Medioevo

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Tidei
lutto

Gravi disagi per cittadini e commercianti di Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella. E non si vede nemmeno la Rai per gustarsi le Olimpiadi.

Senza acqua dai rubinetti, mentre le perdite idriche sono ad ogni angolo. Ora anche senza elettricità e luce, per giorni, per i guasti alle centraline. Uno scenario apocalittico in piena estate aggravato, a Ladispoli e Cerveteri, da problemi che si trascinano senza soluzione: i gravi incendi (di media a Cerveteri c’è uno al giorno), l’Sos inquinamento per il depuratore di Campo di Mare malfunzionante e sequestrato dalla Capitaneria di porto di Ladispoli, l’assenza di parcheggi (anche per i tanti cantieri infiniti) e la movida notturna senza regola che spezza il sonno ai residenti. “Non ci resta che piangere”, non può non venire in mente il celebre film di Troisi e Benigni per un ritorno al Medioevo che per abitanti, turisti e commercianti proprio non ci voleva. E dopo un anno intero di fatiche, non c’è pace nemmeno per godere un po’ di relax dentro casa. Per una doccia rigenerante è come giocare al casinò a Ladispoli. Lo era a Cerveteri ma con l’avvento di Acea le cose sono cambiate anche per i ladispolani. Un luglio da incubo e un agosto che sta procedendo sulla stessa falsa riga. Il sindaco, Alessandro Grando, si è fatto sentire scrivendo alla Spa ma tanto – è un po’ il pensiero di tutti – le cose difficilmente cambieranno. E le bollette sono il doppio con la beffa delle letture ai contatori gonfiate e risarcibili, eventualmente, solo dopo pec e minacce (poveri anziani!!). Agosto si è aperto nel peggior modo possibile. Il primo black out totale nella serata di giovedì 1 agosto fino a notte per la rottura di una centralina di Furbara. E anche il giorno dopo enormi disagi, e anche quello dopo ancora con chi ha detto addio a generi alimentari e bevande, chi peggio anche agli elettrodomestici che sono andati in malora. Chi pagherà per i danni subiti? Surreale: in alcune zone, come via Roma, via Tirrenia, via Fregene, via  Arenile di Torre Flavia, via Fregene e piazza L.Odescalchi e in tutte le altre strade limitrofe, per citarne alcune, gli abitanti sono andati a letto e si sono risvegliati senza energia elettrica. Un vero e proprio incubo anche per condizionatori e caldaie fuori uso. Difficoltà anche per le attività commerciali delle zone interessate che hanno subito importanti ripercussioni, con alcune di loro costrette a tenere abbassate le saracinesche. I concerti estivi si sono svolti regolarmente e il sindaco Grando ha tenuto a precisare che «il palco in Piazza Rossellini non è alimentato dalla rete elettrica, bensì da un gruppo elettrogeno dedicato. Scrivo questo perché qualcuno sta insinuando che i blackout nella zona del centro sono stati causati dall’eccessivo assorbimento dell’impianto audio/luci. Non è così». Non è andata meglio a Santa Marinella come denunciato dal sindaco Piero Tidei.
Il mercoledì precedente a Cerveteri antipasto con la connessione internet andata in tilt. E se restare tra le mura domestiche è impossibile, nemmeno il mare porta conforto. A Marina di Cerveteri, nonostante le rassicurazioni iniziali delle istituzioni e del sindaco Elena Gubetti dopo le numerose scie e macchie galleggianti in acqua, la Guardia costiera ha proceduto a mettere i sigilli al depuratore gestito dal comune etrusco. Un danno di immagine e un problema a questo punto di igiene e sicurezza per i bagnanti per via delle anomalie legati all’impianto. E per chi resta in collina e in campagna? Un inferno ugualmente. In un mese e mezzo più di 30 misteriosi incendi con vigili del fuoco e protezione civile che corrono da una parte all’altra, spesso con l’ausilio di elicotteri e canadair, per spegnere i roghi che, come nel caso di Borgo San Martino, hanno minacciato le abitazioni e i maneggi. Ma chi continua a dare fuoco? Non ci sono indagini, non ci sono sospetti o tracce. Cerveteri continua a bruciare nell’indifferenza. Dulcis in fundo non si vedono nemmeno i canali Rai. Saltano in molte case e non c’è la gioia nemmeno di potersi gustare le Olimpiadi in santa pace.