LIQUAMI NEL FIUME VACCINA: L’INDAGINE DECOLLA

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QUATTRO PERSONE NEL MIRINO DELLA CAPITANERIA DI PORTO E DELLA PROCURA.

La scoperta dei liquami e soprattutto dell’assenza di una rete fognaria adeguata a febbraio di quest’anno. Da allora a Ladispoli non si era saputo più nulla ma la novità ora è che l’indagine della Capitaneria di porto di Ladispoli è a una svolta e non è più contro ignoti. Sì, perché quattro persone al momento sono individuate e il sospetto degli inquirenti è che possano essere responsabili di questo scempio ambientale perpetrato nel fiume Vaccina, proprio dietro al palazzetto comunale.

A proposito: nell’elenco risulta proprio un funzionario del municipio che oltre al reato di getto pericoloso di cose, dovrà difendersi dall’accusa di falso ideologico. È il firmatario dell’autorizzazione di un cantiere edile tra via Sironi e via Yvon De Begnac. Gli altri tre sono un ex dirigente della municipalizzata unica Flavia Servizi in carica nel 2020, il costruttore e il direttore dei lavori.

Ciò che i militari avevano portato alla luce, dopo la segnalazione di alcuni abitanti della zona, era qualcosa di illecito naturalmente. La sede marittima locale, diretta dal comandante Cristian Vitale, era prontamente intervenuti nella zona appurando la fuoriuscita di sostanze proibite direttamente all’interno del torrente che poi finisce la sua corsa a mare tra via Regina Elena e via Marco Polo.

Fortunatamente i liquami non erano riusciti a creare danni così gravi nel fiume e anche nel sottosuolo, con l’arrivo immediato dei tecnici comunali, di Arpa Lazio e Acea, attraverso la realizzazione di un bypass si era impedito che la situazione potesse precipitare.

Però, ciò che apparse agli occhi degli investigatori, è che quello scenario di degrado andava avanti da un bel po’ di tempo. Le autorità marittime avevano fatto “visita” agli uffici comunali di Ladispoli per avere una mappatura dettagliata del quartiere interessato e dei nuovi appartamenti di recente costruzione ma soprattutto per capire se gli allacci fognari fossero a norma oppure no.

Comune che si era messo a disposizione della Capitaneria di porto per sistemare le varie allacciature nella fogna pubblica. Ma il vero problema è ciò che era stato realizzato prima e il modo in cui era stato fatto, purtroppo a discapito dell’ambiente. Nelle settimane successive alla scoperta dei liquami nel sottosuolo erano scattati verbali da 800 a 3mila euro per diversi cittadini.

Le multe però potrebbero essere anche più severe per quanto riguarda sia la palazzina di via Sironi che, a sorpresa, l’istituto comprensivo Corrado Melone fino arrivare a 60mila euro. Sarà eventualmente il tribunale a stabilirlo.

ENNESIMA ISPEZIONE. Giorni fa i militari, sempre sotto il coordinamento della Direzione marittima di Civitavecchia per un’azione di tutela ambientale e per avere certezza, in pratica, da dove fuoriuscissero magari i due “rigagnoli” maleodoranti, sono tornati sul luogo del misfatto per controllare da vicino che la situazione sia tornata alla normalità. Negli anni passati fatti analoghi vennero portate alla luce a Cerveteri in diversi quartieri sempre per criticità legate ai sistemi fognari e al conseguente sversamento di liquami nelle condotte dell’acque chiare o addirittura direttamente nei fossi come in quello del Manganello e del Marmo.

In quel caso venne interessata la Procura della Repubblica di Civitavecchia e la storia a quanto pare è destinata a ripetersi. Proprio grazie all’intervento della Capitaneria, venne sanato l’abusivismo e soprattutto vennero avviati dei cantieri in danno ai privati coinvolgendo anche il comune etrusco che si mise a disposizione dei militari.

A pagare però per le scelte scellerate degli imprenditori, con l’avallo o il mancato controllo della politica e di chi di dovere del Comune, sono stati i residenti. Cittadini che acquistano casa ignari magari dell’esistenza di reti fognarie adeguate persino, ed è il caso di Ladispoli, di palazzine appena costruite. Tutto in barba all’ambiente e allo stato di salute dei fiumi e del mare visto che il Vaccina sfocia nel tratto tra via Regina Elena e via Marco Polo.