Quando si dice che “il troppo stroppia”.
Tutti conosciamo, almeno in teoria, le conseguenze della mancata protezione genitoriale verso i figli. Un bambino trascurato è un bambino che viene travolto dalla rabbia, dal dolore e dalla paura; è un bambino che impara prestissimo a sopravvivere e che spesso cresce con la convinzione che “io me la so sempre cavare” (cosa che in parte è vera ma non riesce a riconoscere quando deve davvero chiedere aiuto).
Non vi siete mai chiesti, invece, quali possano essere le conseguenze dell’iperprotezione? Noi siamo programmati geneticamente per proteggere la prole affinchè sopravviva e affinchè abbia le risorse e solidifichi le strumentazioni adeguate per affrontare il mondo in autonomia.
Un genitore protettivo è quello che fa fare le esperienze al figlio osservandolo da lontano e correndo da lui quando ne ha bisogno (insegna al figlio ad attraversare la strada e lo segue da lontano le prime volte che lo fa). Il genitore iperprotettivo è quello che fa sempre le cose al posto del figlio e gli manda messaggi che il mondo è pericoloso.
Il genitore protettivo è colui che fa fare le esperienze di esplorazione del mondo al figlio, mentre il genitore iperprotettivo impedisce al figlio di esplorare l’ambiente esterno.
Il genitore protettivo è consapevole che il figlio ha delle risorse e degli strumenti adatti all’età per affrontare le problematiche della sua vita, mentre il genitore iperprotettivo impedisce al figlio la propria sperimentazione.
Il genitore protettivo permette al figlio di sbagliare, di fallire mentre il genitore iperprotettivo gli impedisce di commettere errori e di fallire. Il genitore protettivo ammette i propri sbagli e si fa anche vedere “fallimentare”, mentre il genitore iperprotettivo si mostra al figlio perfetto, infallibile, controllante.
Il genitore protettivo ha un pensiero flessibile mentre il genitore iperprotettivo ha un pensiero estremamente rigido.
Quali potrebbero essere le possibili motivazioni che portano il genitore ad essere iperprotettivo? L’iperprotezione è apparentemente rivolta al figlio ma è, fondamentalmente, una protezione rivolta verso il genitore stesso: è il genitore che si protegge dalla paura di affrontare le paure e le insicurezze del proprio figlio mandando il messaggio al figlio “lo faccio per te”.
I genitori iperprotettivi sono a loro volta estremamente insicuri e paurosi di non essere all’altezza delle richieste del figlio, per cui gli tolgono l’autonomia e la capacità naturale e genuina di esplorare il mondo e le proprie risorse.
Quali sono le conseguenze dell’iperprotezione? Come già è stato scritto,
1) al bambino viene impedito di esplorare naturalmente l’ambiente esterno e di farne esperienza;
2) al bambino viene instillato l’idea che il mondo sia pericoloso e, soprattutto,
3) che lui non ha le capacità per affrontarlo (il bambino confronta se stesso con gli altri coetanei);
4) si svilupperà una personalità estremamente vulnerabile che avrà come risultato o una dipendenza dagli altri oppure ad una estrema ribellione adolescenziale che lo porterà all’esporsi al mondo senza gli strumenti adeguati;
5) al bambino viene insegnato a non ascoltare i propri bisogni;
6) il bambino non costruirà mai la propria autostima. L’iperprotezione è una forma sottile di maltrattamento.
Dottoressa Anna Maria Rita Masin
Psicologa – Psicoterapeuta Psicologa Giuridico-Forense
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