Il Teatro Parioli apre la stagione 2017/2018 con “Poker”,da martedi 24 ottobre a domenica 5 novembre, spettacolo scritto da Patrick Marber, diretto da Antonio Zavatteri, e interpretato da Francesco Montanari, già protagonista della serie Romanzo Criminale e star affermata in ambito teatrale, affiancato dalla Compagnia Gank.
Un ristorante. Il proprietario e suo figlio, due camerieri e il cuoco. Ogni domenica sera, dopo la chiusura, questi vanno nello scantinato del locale e giocano a poker tutta la notte. La vita dei cinque è scandita da questa abitudine, le loro passioni e le loro speranze si condensano in questa notte di sfida reciproca, in cui si cerca il riscatto e la gloria. Questa routine viene spezzata dall’ingresso in scena, e quindi al tavolo da gioco, di un personaggio misterioso per quasi tutti i protagonisti della vicenda, ma non per il pubblico, che porta alla vita dei nostri amici disequilibrio e curiosità aggiungendo suspance agli sviluppi della vicenda e, soprattutto, alla partita che si giocherà.Viene portata in scena la prima commedia, creazione perfetta, leggera, crudele e molto divertente di Patrick Marber, ex cabarettista, autore anche di Closer, must della nuova drammaturgia inglese.
Un ristorante, il proprietario, suo figlio, due camerieri e il cuoco.Ogni domenica sera dopo la chiusura, e prima del giorno di riposo, questi vanno nello scantinato del locale e giocano a poker tutta la notte.Le settimane e la vita di queste cinque persone sono scandite da questa consuetudine, le loro passioni, le loro speranze si condensano in questa notte di sfida reciproca, in cui si cerca il riscatto, una settimana di gloria.Si tratta di persone abbastanza comuni con alle spalle una vita non certo coronata di grandi successi, ma che hanno delle speranze e progetti di una svolta: diventare un professionista del tavolo da gioco in America, aprire un proprio ristorante in un posto improbabile, sistemare relazioni famigliari consumate. Sogni di cambiamento ma incapacità di perseguirli con successo.Dunque, un rapporto difficile fra un padre accentratore e il figlio che si è appassionato più del lecito al mondo del gioco e delle scommesse, un ambiente lavorativo angusto e carico di tensioni, di abitudini e di idiozie goliardiche che legano fra loro i dipendenti del locale sono gli elementi che fanno da base alla storia di Poker.Questa routine quotidiana viene spezzata dall’ingresso in scena e quindi al tavolo da gioco di un personaggio misterioso a quasi tutti i protagonisti della vicenda ma non al pubblico portando alla commedia e alla vita dei nostri amici disequilibrio e curiosità, e a noi che assistiamo e che conosciamo elementi sconosciuti ai nostri eroi, una suspance sui possibili sviluppi degli avvenimenti e della partita che si giocherà.Il poker come metafora della vita, non so, può essere, probabilmente il paragone in questa commedia calza bene: l’inevitabile e necessaria crudeltà che contraddistingue il gioco, viene esercitata a pieno in questo micromondo del ristorante, un mondo esclusivamente maschile, dove la pietà e la comprensione nei confronti delle difficoltà del prossimo non sono certo una priorità.Allora, la prima commedia di Patrick Marber è una creazione perfetta, leggera, crudele e molto molto divertente.(Antonio Zavatteri)
Poker metafora della vita.Una domenica sera, in un ristorante di periferia, si svolge una partita di poker tra camerieri riottosi, un proprietario dispotico, il figlio ribelle, e un cliente che poi si scopre essere un giocatore professionista, chiamato Ash.La tensione legata a questo evento porta a galla ansie e rivalità del gruppo.In superfice – una commedia semplice. I primi due atti ci presentano i personaggi che si apprestano a giocare a poker nello scantinato del ristorante. L’ultimo atto è la partita vera e propria. Ma la partita non è che lo sfondo per un profondo studio dei diversi personaggi, ossessionati dagli incubi dell’abitudine al (o del vizio del) gioco e della speranza di riuscire almeno una volta a vincere. Sfortunati e perdenti, ma mai oggetto di pietà.Un testo amaro, ma trattato sempre coi toni lievi della commedia: la disperazione qui diventa struggentemente comica.Una storia avvincente.Scritto nel 1995 dall’allora sconosciuto Patrick Marber (Londra 1964), La scelta al mazziere (Dealer’s Choice) possiede già tutte le qualità che hanno reso l’autore uno dei più celebrati drammaturghi britannici contemporanei: humour perfido e tagliente, ritmo incalzante, personaggi spinti fino all’estremo in una situazione senza scampo. Marber non lascia vie d’uscita ai sei personaggi costretti intorno a un panno verde, in cerca di un senso alla propria esistenza che vada oltre le carte da gioco. Il poker è un bisturi che espone nude le anime dei personaggi: nelle loro illusioni, nei loro fallimenti, nei loro compromessi, lo spettatore può facilmente riconoscersi. Con grande padronanza del dialogo e della scena, Marber sa coinvolgere il pubblico in una storia avvincente, per meglio riflettere sulla società contemporanea.
Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
tel . 06 8073040