“Sono solo canzonette “
Riceviamo e pubblichiamo
“Sono solo canzonette“, questo è il titolo di una famosa canzone degli anni ‘80 di Edoardo Bennato, frase che è diventata un modo di dire, usata ancora oggi.
Leggendo però questi testi, non siamo proprio sicuri che siano “solo canzonette”:sono scritte da un rapper, Emis Killa, che il Comune di Ladispoli ha invitato per il Capodanno 2023.
“….quando desideri la donna di altri, assicurati che non sia mia ho un paio di amici,che per un paio di pezzi ti bucano in mezzo a una via …” (tratto da “10 Comandamenti “).
“Baby ciao sono ancora io. Anche oggi è la solita storia, ultimamente t’ho chiamata così tanto che ho imparato il numero a memoria……Ma da una settimana hai il cellulare spento. Lo so sono un egoista, un bastardo ma preferisco saperti morta che con un altro…” (tratto da”3 messaggi in segreteria”).
…Alta uno e sessanta ma quando sei a novanta, quanto sei larga… Sembra lo stia mettendo dentro ad un hangar.. pensa se scrivessimo un libro “Altro che cinquanta sfumature di grigio”, mentre lo prendi in bocca ti do il via, vai col resto, finché diventi bianca in faccia, Michael Jackson…
Fai il lago sopra il letto quando te lo spingo… Se fossi un Pokemon saresti Squirtle…” (tratto da “Su di lei” )… e così via, su questo tono sono tutte le altre canzoni.
Non è necessario essere Umberto Eco o esperti di semantica per capire il messaggio veicolato con questi testi, ancora più preoccupante è il fatto che sia rivolto soprattutto ai giovani. C’è sempre un riferimento all’andare oltre ogni limite, a non porseli questi limiti e questo messaggio è pericolosissimo. Noi affermiamo che i limiti ci debbano essere e che segnino lo spartiacque tra le proprie pulsioni e il rispetto dell’altro, della libertà dell’altro.
Siamo convinti che la violenza sia sopraffazione e che anche le parole possano essere violenza e debbano avere un limite. No, non sono solo canzonette! Sono molto di più,i loro testi da sempre sono modalità comunicative, sono modelli comportamentali di riferimento.
In questi ultimi giorni, finalmente, ci sono state molte prese di posizione da parte di tutta la società civile, la politica e le istituzioni contro la piaga del femminicidio e per il contrasto alla violenza di genere e il nostro Presidente della Repubblica Mattarella ha espresso un concetto che ci piace “…le donne devono essere libere di essere libere”.
Ci vuole prevenzione, presa in carico, protezione e punizione e a parole sono tutti d’accordo. Si usano molto le parole magari dopo il minuto di silenzio, si inaugurano panchine, si fanno commemorazioni. Ma le parole sono importanti sempre, anche quando “sono solo canzonette“, soprattutto quando ad esse seguono fatti e comportamenti coerenti.
Per non parlare poi dell’aspetto economico, della cifra sborsata per questo concerto che ammonta a circa 340 mila euro, soldi di tutti noi contribuenti. Soldi che potevano essere utilizzati per rafforzare i servizi sociali per famiglie e minori, per consentire alle scuole programmi di educazione sentimentale per rafforzare e dare continuità allo sportello antiviolenza… Le istituzioni ci devono fatti, non parole.
Per tutto quanto esposto, chiediamo al Sindaco Grando di tornare sui suoi passi, mandando così un messaggio forte a tutta la città: il rispetto della persona e delle donne è un valore indiscutibile e deve segnare ogni scelta soprattutto di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità e decidono per tutti noi, anche quando si scelgono “canzonette”.
28.11.2023
Firmata da:
Unione Donne in Italia-gruppo Nilde Iotti, Donne in movimento, Liberia Presidio Ladispoli-Cerveteri, Animo, Humanitas, Auser Cerveteri, Coop.va Luogo Comune, Coop.va Solidarietà, Centro Solidarietà Cerveteri, Adelante, Asha, Ali per il Ruanda, AVO Cerveteri