L’Etruria deve tornare al ruolo assegnato dalla storia

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Intervista al neo deputato Alessandro Battilocchio, candidato naturale del territorio, eletto a Montecitorio con una spinta elettorale di massa

di Alberto Sava

Alle passate elezioni politichel’azzurro Alessandro Battilocchio è stato eletto con un altissimo numero di consensi deputato della Repubblica nel difficilissimo collegio uninominale Lazio 2. Il neo onorevole, già sindaco di Tolfa e già eurodeputato, è il primo rappresentante del centrodestra di questo comprensorio che torna nelle istituzioni nazionali dopo decennidi egemonia rappresentativa del centrosinistra, sfera politica che ha ritualmente portato nelle istituzioni candidati catapultati da fuori, deputati e senatori che una volta eletti si sonoquasi sempre eclissati. Fa eccezionela famiglia Tidei, che ha visto eletti alla Camera dei Deputati prima il padre Pietro e poi la figlia Marinetta: candidati naturali del nostro comprensorio, dove entrambi hanno continuato a risiedere. Ovviamente non dimentichiamo il compianto notaio civitavecchiese Paolo Becchetti, che da forzista ha varcato da eletto la soglia dei palazzi romani. Durante la scorsa campagna elettorale intervistammo l’allora candidato alla Camera sul suo rapporto con la politica e Battilocchio rispose così: La politica mi ha sempre affascinato: non la politica nel senso stretto del termine però, ma quella che si mette a disposizione dei cittadini. Sin da ragazzo sono stato impegnato nella mia comunità. Le persone, i miei concittadini prima e quelli del nostro territorio poi, hanno deciso di scommettere su di me dandomi la possibilità, come diceva lei, di essere eletto con grande consenso personale prima come Sindaco di Tolfa e poi come Deputato più giovane d’Europa”. Il 4 marzo scorso la gente ha di nuovo scommesso su di luielo ha eletto a Montecitorio dandogli la forza di un consenso mai visto prima per un candidato del centrodestra di questo territorio. Con Alessandro Battilocchio un azzurro entra alla Camera in tempi in cui i partiti non sono più strutturati per incanalare il consenso o imporre candidati scelti davanti ai caminetti. L’esponente di Forza Italia ha raccolto un consenso di massa in un partito uscito penalizzato dalle urne del voto alle politiche: questo vuol dire che l’ex eurodeputato ha saputo trasmetteresu scala nazionale il suo progettodi rilancio dell’economialocale dei 22 Comuni che compongono il collegio Lazio 2. Noi oggi lo intervistiamo proponendo domande sugli impegni assunti da Battilocchio per l’Etruria in campagna elettorale.

 

Impressioni di un neo deputato su consultazioni ufficiali ed ufficiose per la formazione del Governo

 

Credo si stia definendo il quadro. Mattarella si muoverà rispettando il voto popolare: il centro-destra ha ottenuto la maggioranza dei seggi e questo impone di partire da lì. Va poi verificata la disponibilità del M5s -che pure ha ottenuto un risultato pieno- ad assumere responsabilità di Governo. Il centrodestra si sta dimostrando compatto e sono fiducioso sul fatto che rimarremo uniti, sulla base del programma presentato. Spero si faccia in fretta: abbiamo bisogno di un Governo che affronti i tanti problemi sul tappeto, dalla situazione internazionale ai temi dell’economia, della sicurezza, della giustizia.

 

Onorevole Battilocchio, quali sono le linee guida del suo impegno futuro per il territorio che l’ha eletto?

 

Io sono il Deputato del collegio di Civitavecchia che, pur partendo in svantaggio di circa 6 mila voti, è stato eletto con la percentuale più alta di Roma e Provincia. Sento tutta la responsabilità, nel mio lavoro parlamentare, di rappresentare le istanze delle 22 Comunità che mi hanno dato un consenso così ampio.Sono a disposizione totale del territorio. Ho già visitato i 22 Comuni del collegio dopo le elezioni incontrando sindaci, consiglieri, associazioni,imprese, scuole, parrocchie. Proseguirò su questa strada e confermo tutta la mia disponibilità ad interagire con le realtà del comprensorio.

 

Vocazione naturale di questi territori sarebbe il turismo, eppure è così difficile farlo decollare. Quali sono le sue idee?

 

Siamo l’Etruria e dobbiamo sottolineare la nostra vocazione di terra turistica a Nord della Capitale. Dobbiamo avere l’ambizione di recuperare il ruolo centrale che la storia,ed anche la geografia, ci hanno assegnato. Dobbiamo mettere in rete tutte le peculiarità culturali, storiche e naturali che rendono la nostra area unica in Italia, anche grazie ad infrastrutture ed a una posizione logistica strategica, col primo porto turistico del Mediterraneo e l’aeroporto ad un passo. Basilare sarà anche il completamento della Civitavecchia-Orte che spero verrà sbloccata a breve.Chiaroche per raggiungere questo traguardo ambizioso non avrò la bacchetta magica, ma voglio pormi come punto di raccordo delle Amministrazioni e delle Istituzioni dei 22 Comuni.

 

Onorevole, per due mandati lei è stato sindaco di Tolfa, imprimendo una forte trasformazione, proseguita anche con il suo successore. Si può esportare il “modello Tolfa” nel resto del territorio?

 

Tolfa è cambiata in questi anni ed è diventata centro nevralgico, in particolare per le iniziative culturali di qualità.Tutto ciò grazie ad un lavoro di squadra che ha visto l’intera comunità coinvolta.Ma ci sono nel comprensorio tante eccellenze che andrebbero ancora più sviluppate e messe in condizione di creare sinergie: dobbiamo avere l’ambizione di ragionare come area integrata e non come singoli campanili.E’ una sfida che ormai è diventata una necessità per competere con gli altri ambiti italiani e non solo.

 

Il porto di Civitavecchia: cambiamenti e crescita esponenziale, ma pochissime ricadute positive sul territorio. Si può cambiare rotta?

 

Il Porto deve sicuramente essere più organico rispetto al resto del territorio ed aprirsi ancora di più a collaborazioni ed interazioni. E’ il Porto di Roma e dell’Etruria e dobbiamo andarne fieri. Ma deve essere anche sempre di più un volano occupazionale per l’intera area: su questo aspetto è necessario crescere molto rispetto agli ultimi anni ed i rappresentanti istituzionali devono spingere tutti, al di là delle appartenenze politiche, su questo aspetto

 

Forza Italia, da partito del 30% a percentuali più contenute. E’ cambiato il partito, oppure l’Italia?

 

Forza Italia è il perno del centro-destra che però deve ormai ragionare sempre più come contenitore coeso: gli elettori ci chiedono unità e dobbiamo essere all’altezza delle sfide, con idee, programmi ed uomini in grado di interpretarli.Più che il momento delle sigle e delle alchimie, è il momento dell’azione e della realizzazione dei programmi. Io intendo dare il mio contributo in questo contesto rappresentando, lo ripeto, in particolare le istanze della mia Etruria.