L’EMERGENZA IN PALUDE: I GRANCHI BLU COLONIZZANO LO STAGNO

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L’ALLARME DEL GESTORE BATTISTI: «LI STIAMO CATTURANDO MA SONO TROPPI E DIVORANO LE ALTRE SPECIE CHE VIVONO QUI»

Ora i granchi blu risalgono la corrente e invadono anche i fiumi di Ladispoli. La questione più preoccupante però è che hanno invaso la palude di Torre Flavia, la riserva naturale che attraversa i comuni di Ladispoli e Cerveteri e su cui si sta ragionando da mesi con l’utilizzo di reti da pesca per cercare di catturare gli esemplari alieni. Nello stagno vivono pesci, tritoni, gamberi e tartarughe e ora la presenza di questi ospiti costituisce un serio pericolo.

Insomma, è un bel problema questo per l’ecosistema perché sono a rischio tutte le altre specie che ci vivono. Era più che fondato l’allarme lanciato in primavera da Corrado Battisti, gestore della preziosa oasi naturalistica. E ora è a rischio l’habitat faunistico di uno dei siti più belli del Lazio.

Per scongiurare il peggio, anche se sembra più una corsa disperata contro il tempo, è stato avviato un piano in collaborazione con l’università di Roma 3. In realtà i volontari si stanno prodigano anche a mano. Insomma, più se ne tolgono e meglio è. «Ne stiamo togliendo via moltissimi – confida Battisti– decine, centinaia. Si erano infilati nell’acqua del canale arrivando persino sulla battigia. Cosa molto strana: in prevalenza sono maschi. Risultano la conseguenza delle uova di circa un anno fa. Si nutrono di quasi tutte le forme di vita acquatica, impoverendo la biodiversità e mettendo a rischio specie autoctone già vulnerabili. Siamo preoccupati».

I “mostri” arrivati dagli Stati Uniti possono divorare vongole, gamberi, pesci, tanti animali che popolano la riserva. «Basti pensare – prosegue il gestore – che qui abbiamo 130 specie di molluschi diversi, anche per via delle secche di Torre Flavia. La presenza dei granchi può avere un impatto devastante».

Quali contromisure per respingere l’invasione completa del “Callinectes sapidus” arrivato dalle coste atlantiche del continente americano? «L’unica via è quella di prenderli, magari mangiarli, senza creare allevamenti possibilmente. Non ci sono altre soluzioni, devono essere catturati. Gli aironi possono divorare quelli piccoli con il loro becco ma gli adulti non ci riescono perché sono troppo grandi. Le uova degli ospiti alieni sono tante, migliaia. È una battaglia complicata e lunga».

La presenza dei granchi blu ha creato allarme per la carenza delle vongole nelle pescherie e nei supermercati e anche per l’aumento dei prezzi fino a 1 o 2 euro al chilo. Un problema naturalmente di conseguenza per tutti i clienti. «In particolar modo – spiega Massimiliano Civero, titolare di una pescheria a Ladispoli – le carenze riguardano le vongole veraci, quelle che provengono dagli allevamenti del nord Italia.

I granchi blu hanno colpito anche in quelle aree e la catena ne risente». Sono grandi, numerosi e nei prossimi anni potrebbero essere i padroni della costa senza le necessarie azioni coordinate tra le autorità locali, nazionali e la comunità scientifica.