Le spiagge di Ladispoli non sono latrine a cielo aperto! Colpiamo questi incivili

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Nessuno si offenda, ma Ladispoli sta diventando una città di incivili.

Ovviamente non stiamo generalizzando, ma le foto che abbiamo scattato in queste ore sul lungomare centrale e sulle spiagge libere sono la conferma di un malcostume che sta dilagando in una località che dovrebbe invece fare dell’immagine turistica il proprio fiore all’occhiello. Lo scenario è degradante e vergognoso, le spiagge libere sono diventate pattumiere a cielo aperto di bottiglie di birra, assorbenti usati, cartacce, plastica e rifiuti di ogni genere, abbandonati sulla sabbia da persone che definire incivili è anche riduttivo. Gli stessi individui che non disdegnano di trasformare le zone dei cestini per l’immondizie, posizionati sulla passeggiata davanti al mare, in micro discariche indegne di una città come Ladispoli. Come L’Ortica scrive da tempo, il problema è culturale e di educazione. Culturale perchè, se ci sono idioti che si ubriacano ogni sera e poi scaraventano le bottiglie scolate sulla spiaggia, è ovvio che il messaggio di rispettare la città dove vivono evidentemente non è mai stato recepito. Se ci sono elementi che disseminano la sabbia di assorbenti usati ma di cosa stiamo parlando? E’ scoraggiante vedere come alcuni abitanti di Ladispoli si divertano a massacrare Ladispoli. Ma il problema è anche di educazione. Ci sono bande di imbecilli che passano le ore notturne ad urlare, a bere come spugne, a commettere atti di vandalismo, a trasformare la spiaggia in una latrina indecorosa e sudicia. Purtroppo l’educazione è come l’intelligenza, non si compra al supermercato come fosse una saponetta. L’Ortica, davanti allo spettacolo indecente delle spiagge diventate discariche, crede sia arrivato il momento della linea dura. Della repressione. Delle multe salate. Delle denunce penali. Sul lungomare sono posizionate molte telecamere, così come in molti quartieri di Ladispoli. In tutto sono accesi circa 140 occhi elettronici nel centro e nella periferia. Ebbene, è ora di usarli seriamente, di visionare i filmati con accuratezza, di individuare e colpire queste bande di deficienti che sporcano la città, infischiandosene della stragrande maggioranza di persone che rispettano l’ambiente e diligentemente partecipano alla raccolta differenziata dei rifiuti. Che, non dimentichiamolo mai, ai contribuenti di Ladispoli alla fine dell’appalto sarà costata quasi 40 milioni di euro. Basta col dialogo, iniziamo a colpire nelle tasche chi pensa che la nostra Ladispoli sia una latrina a cielo aperto.

(foto di Felicia Caggianelli)