LE RAGIONI PER CUI SI STA ANDANDO VERSO UNA MEDICINA INTEGRATA

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Dottor Professor
Aldo Ercoli

Non sono poche le volte che mi sento chiedere, durante una visita medica, di sostituire i farmaci chimici convenzionali con quelli naturali, siamo essi fitoterapici oppure omeopatici. Preciso subito che non sempre è possibile.

Un omeopata unicista puro che ignora i farmaci è, secondo me, un reperto archeologico pericoloso.  Esempi eclatanti sono quelli relativi a patologie molto gravi quali ad esempio emergenze infartuali cardiache, shock anafilattico, ictus, forme asmatiche severe. In queste ed altre malattie non è eticamente giuridicamente e professionale intervenire con la medicina convenzionale.

Per le forme croniche relative ad allergie, sindromi post infartuali, bronchiti croniche recidivanti, reflusso gastroesofageo, nevrosi ansiosa, faringotonsilliti recidivanti occorre valutare caso per caso. Se è vero che molti sono gli effetti collaterali, o comunque indesiderati, legati ai farmaci è altrettanto vero che vanno valutati i rischi che comporta una sospensione degli stessi. Ci sono medicinali quali ad esempio i cortisonici (asma, artropatie severe etc) ed i betabloccanti (cardiopatie su base ischemica e/o aritmica, ipertiroidismo etc) che non vanno mai bruscamente sospesi… si può arrivare persino al decesso.

Viceversa in tante affezioni morbose croniche, recidivanti sono convinto che la strada migliore sia una Medicina Integrata. Ciò significa che si possono ridurre gradualmente i farmaci di sintesi ed affiancarli a quelli naturali.

Nessuno vuole fare pasticci. Occorre buon senso e onestà intellettuale. Non si può stare “o di qua o di là”.  Ciò vale per le patologie più comuni ma non certo per le neoplasie. Parlare “due lingue” come si fa in molti paesi più progrediti del mondo, non è certo un delitto. Tutto dipende dall’esperienza del medico che deve agire “secondo scienza e coscienza”. Vi sono peraltro condizioni in cui la sola omeopatia può non solo affiancare i farmaci (in Francia e Germania si usa così) ma persino sostituirli. Facciamo alcuni esempi.

Nel catarro tubarico, una fastidiosa forma generalmente post influenzale, con ipoacusie, e ronzii auricolari la terapia convenzionale, ed in particolare gli otorini, prescrivono terapie aerosoliche con cortisonici anche per via orale. La mia esperienza è quella che con solo 1-2 rimedi omeopatici si può guarire completamente, eliminando il catarro presente nelle tube di Eustachio, almeno nel 70% dei casi in 1-2 settimane. Lo stesso posso dire per le ragadi e/o fistole anali vale a dire malattie di pertinenza chirurgica che tendono, dopo l’intervento, a recidivare.

Per quanto concerne le faringotonsilliti croniche oe/o le cistiti recidivanti non sempre il tampone faringeo e, nel secondo caso, l’urinocoltura con antibiogramma sono sufficienti, dopo adeguata e mirata terapia farmacologica, a debellare per sempre la malattia.  I germi in causa variano di continuo dopo la terapia così come gli stessi farmaci.