Conte:”Nessun allenamento per gli atleti – No alla passeggiata genitore-figli. Pasqua e Pasquetta a casa. Ma il Viminale ha dichiarato altro: si gioca con le parole?
Il premier Conte proroga fino al 13 aprile le misure restrittive dunque Pasqua e Pasquetta a casa. “Non siamo pronti ad allentare queste misure – annuncia durante la diretta da Palazzo Chigi – per non rendere vani i sacrifici fatti finora” – aggiunge. E non è scontato che dal 14 aprile si possa passare alla fase 2, ossia quella dell’allentamento graduale delle restrizioni: “Lo stabilirà il comitato scientifico”. Conte ha anche specificato che non è mai stata autorizzata l’ora di passeggio con i bambini e nel nuovo Dpcm sono vietati anche gli allenamenti degli atleti, professionisti e non, all’interno degli impianti sportivi.
É chiaro il contrasto tra le parole di Conte e quanto espresso nella circolare dal Viminale emanata ai prefetti martedì scorso. La stessa prevede: “La possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione“. Una dichiarazione che ha messo apparentemente in discussione le ordinanze emesse finora dal Governo. Sono nati forti dubbi. Sempre Conte, durante la diretta ha detto che quelle del Viminale sono indicazioni che tengono conto solo della salute (e non è poco) mentre il Governo deve tener conto, nel decidere di tutto un insieme di fattori”. Questo vuol dire che in nome di questi “altri fattori” si può sacrificare la salute delle persone? Non è chiaro a questo punto, cosa sia consentito fare per proteggere la propria sanità mentale e fisica e tutelare al contempo i propri figli e se stessi. Facciamo chiarezza.
Bambini. “Premesso che in nessun decreto nazionale o ordinanza regionale, è mai stato vietato a bambini, anziani o disabili di uscire da casa come chiunque altra persona adulta con le solite limitazioni previste, il ministero dell’Interno ha chiarito, prima con la circolare, e poi con un più semplice tweet sul sito del Viminale che “un solo genitore può camminare con i figli minori in prossimità della propria abitazione o spostarsi insieme a loro in situazioni di necessità o per motivi di salute”. E dunque, sì alla semplice passeggiata anche per i bambini ( così come è consentito per gli adulti) vicino casa senza incontri con altre persone diverse da un solo genitore ( naturalmente in caso di persone conviventi sotto lo stesso tetto non è richiesta la distanza di sicurezza di un metro) e sì alla possibilità di portarsi dietro il bambino negli spostamenti di necessità, che sia andare a fare la spesa, andare in farmacia o dal medico o all’edicola o in qualsiasi altro negozio aperto. Nulla a che vedere con l’ora d’aria o con la possibilità ( che non c’era prima e non c’è neanche ora) di portare i bambini a giocare fuori o a fare un giro in bicicletta o con il triciclo o con il monopattino o a dare due calci a un pallone”. (Repubblica)
Jogging e camminate. Un tweet inequivocabile sul sito del Viminale. “E’ consentita l’attività sportiva (jogging) e l’attività motoria (camminata) nei pressi della propria abitazione”.Un chiarimento per evitare (come successo) che fossero multati cittadini fermati mentre camminavano nei pressi di casa. Il ministero ha chiarito che camminare è da considerarsi attività motoria, naturalmente sempre nei pressi di casa e rigorosamente da soli. Il tweet del Viminale
È consentita l’attività sportiva (#jogging) e l’attività motoria (#camminata) nei pressi della propria abitazione. Divieti e limitazioni in una circolare ai prefetti. #COVID19italia