Le antiche leggende della Befana

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Le antiche leggende della Befana

La Befana nacque nel 38 a.C., all’età di 15 anni conobbe un uomo che si chiamava Santa Claus. Dopo 3 anni si sposarono. All’età di 38 anni assieme a Santa Claus conobbe i tre re magi. Il giorno dopo si trovarono dietro la porta di casa un vecchietto con la barba lunga, e dai modi cordiali, e il nome di quella vecchietto era Silente. Un mago buono e speciale.
Silente disse – Salve signora io sono Silente, ieri ha incontrato tre re che mi hanno detto che è stata gentile con loro, allora io ti darò un, un potere speciale… Silente pronunciò le parole: “oculus maloculus!” La Befana prese la sua scopa e incominciò a volare. La Befana lo ringraziò e da quel giorno diede doni a tutti i bambini ogni 6 gennaio

di Angelo Merlocchi
Classe V E

La leggenda della Befana e dei bambini befanati. Un giorno c’era una vecchia signora, dicevano che era la donna più vecchia del mondo, beh in effetti consideriamo che aveva 109 anni, il suo sogno era far felice i bambini e dargli i dolcetti ma non poteva visto che era così anziana non poteva alzarsi in piedi e accontentare i giovani di oggi. Un giorno trovò per terra un pacco con un biglietto c’era scritto che proveniva da babbo Natale aprì il pacco e un energia accecante gli fece dare poteri magici e anche abbastanza forza per alzarsi e grazie a  questi poteri ,avrebbe avuto l’immortalità, cioè non potrà invecchiare più di così, toccò la sua scopa e magicamente diventò una scopa volante, con la sua scopa si diresse verso le montagne e costruì una fontana di cioccolata e una casa  fatta di dolci, iniziò a  dare di matto, facendo mille acrobazie per la città con la sua scopa.

Tornando nella sua casa si fece un amico di cioccolato e un fidanzato di fragola e un gatto fatto con cioccolato fondente. Ora   aveva tutto ma non era ancora contenta, quindi una notte andò per tutte le case prendendo i calzini dei bambini e mettendoci i dolci perché si era dimenticata le sue calze. Da quel giorno la chiamarono befana ed iniziò così la sua leggenda. Ricordate bambini che la befana una signora con il naso lungo lungo, le scarpe tutte rotte, i vestiti tutti strappati, e la scopa non ne parliamo , tutta  rotta anche quella , come la  valigia dove tiene tutti i suoi ornamenti da befana: calderone libri e pozioni vuole solo riempire i vostri panciotti… anche se alla fine della storia le mamme si arrabbiarono con i loro bambini perché erano scalzi ,e  così la befana disse loro che erano  stati appena” befanati”, cioè che li  aveva presi in  con la  storia dei calzini. Personalmente la prima volta che lo ho vista sono saltata dalla gioia, purtroppo ho dovuto subito salutarla e lei se n è andata volando in alto con la sua scopa.

di Patrick Paine, Elisa Melappioni, Tiziano Tritapepe
Classe V E

La dolce vecchietta. C’era una volta una signora molto anziana di nome Maria, aveva le rughe e gli occhi verdi come le foglie, i capelli marroni ed era alta 1metro50 ed era molto schizzinosa. Lei viveva tra le montagne e il suo desiderio era di offrire un po’ di felicità agli altri che sono sfortunati. Iniziò a filare delle calze e metterci dentro dei doni, per poterli dare ai bambini di tutto il mondo. Per realizzare il suo sogno di aiutare i bambini poveri quindi era andata in viaggio. La sua casa era piccola, fatta di legno, su una montagna con appena, cibo e acqua. La vecchietta era piena di rughe, e la mente stanca, ma aveva un’anima pura. La vecchietta camminava, e camminava e camminava… Finché si stancò come un bradipo e si raffreddò, come un uomo nel frigorifero. Arrivò dove gli elfi andavano a riposare dopo aver preparato tutti i doni per i bambini Sperando di vederli.

La vecchietta crollo in piedi e chiuse lentamente le palpebre e si addormentò. Dopo che si è addormentato, gli elfi vedendo tutta la scena ah, la portarono al Polo Nord nella Casona di Babbo Natale. Quando una vecchietta si svegliò, vide Babbo Natale che disse: – buongiorno, cara signora Non si spaventi, Sono Babbo Natale, Volevo soltanto dire che io l’ammiro, per quello che vorrebbe fare e se lo volesse le darei i doni per i bambini poveri- disse la befana e la vecchietta: – Grazie! La ringrazio tantissimo! – E da quel giorno la vecchietta si chiamò la Befana e realizzò il suo sogno, grazie alla scopa che gli regalo Babbo Natale, che poteva volare, così nacque il giorno della leggenda della befana.

di Nadia Bedelli, Mikolai Domininik, Silvia Caroselli, Melissa Iacovella
Classe V E