Lazio Meravigliosa, a Fiumicino la mostra per i 50 anni dal primo scudetto biancoceleste

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La sede del Comune trasformata in un museo: cimeli e memorabilia a mezzo secolo dall’impresa tricolore della Lazio di Maestrelli e Chinaglia 

di Maurizio Martucci

Fiumicino (Roma) celebra i 50 anni della ricorrenza dal primo scudetto biancoceleste con Lazio Meravigliosa, la mostra organizzata in questo fine settimana nella sede municipale col patrocinio delle istituzioni, promossa da tifosi organizzati e Lega dei Collezionisti. PuliciPetrelliMartini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico All. Maestrelli. Questo lo scioglilingua del 1973/74 diventato passaparola nell’esposizione di cimeli, memorabilia e un tuffo in un passato prossimo che più che di amarcord sa molto di storia vissuta.

Gli scarpini del secolo scorso, la magliette da gioco indossate da Long John, le medaglie del primo tricolore, i gagliardetti scambiati dai capitani sul campo, le coppe in miniatura, i biglietti d’ingresso allo stadio, persino l’audio della sigla radiofonica della Rai, Tutto il calcio minuto per minuto: la mostra è un susseguirsi di cultura calcistica ed emozioni oltre la passione biancoceleste, esposte pure le casacche originali di Juve, Milan, Inter, Verona, Cagliari, Genoa e Roma incontrate nell’annata ripercorsa con pannelli e filmati d’epoca.

Occhi puntati soprattutto su Tommaso Maestrelli, morto prematuramente nel 1976 dopo un calvario di cure oncologiche senza scampo: è stato il vero artefice del successo. In rassegna la carriera del Maestro sia da calciatore che da allenatore, esibita in teca anche la vestaglia con cui – poco prima di spirare – durante la convalescenza veniva fotografato insieme ai figli Massimo e Maurizio. Era il calcio di altri tempi, più a dimensione familiare. Lo si capisce respirando l’aria di un tempo scomparso.

La mostra sta facendo il giro della regione Lazio: dopo Fiumicino toccherà Tivoli, Rieti e Latina, terminando a Roma al culmine delle celebrazioni per un’impresa tramandata di padre in figlio. Aveva ragione l’ex CT della Nazionale, Arrigo Sacchi: “Il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti“. Maestrelli, Chinaglia e Wilson oggi riposano insieme nella stessa tomba, come una famiglia senza tempo.