L’ARNICA LA “PIANTA DEI TRAUMI”

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L’Arnica è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae che vive in alta montagna. E’ un’erba perenne che si fa notare in alto per i suoi fiori gialli – arancioni, raccolti in grossi capolini solitari. Poi dobbiamo osservarla in basso ove una rosetta di quattro foglie ovali è quasi a contatto col terreno roccioso ove affonda le sue radici.

Fu santa Hildegard (Santa Ildegarda) Von Binden (1098/1170) un’erudita fitoterapeuta medioevale, che nel suo “De arboris” la descrisse come fosse veramente utile nel trattamento di contusioni ematomi, ecchimosi, distorsioni.

Eppure già nel più lontano passato era nota ai montanari come la “pianta dei traumi”. Il mondo accademico la celebrò solo nel 1600 come la “panacea dei traumi (panacea lapsorum)”. L’Arnica non si una per via interna perché la sua assunzione provoca cefalea, dolori addominali, palpitazioni, dispnea. I suoi fiori e l radici vengono solo impiegate per uso esterno, preparati in T.M. (Tintura madre), dalla parte aerea e dalla radice, entrambe fresche.

L’ organo tropismo riguarda le ossa, il sistema locomotore, il microcircolo. I principi attivi principali sono i lattoni sesquiterpenici (0,2 – 0,5%) contenenti l’elestina; i carotenoidi; i triterpeni; i flavonoidi.

Le indicazioni terapeutiche sono gli esiti dei traumi, le contusioni, le ecchimosi, gli ematomi. Ciò in virtù delle sue attività principali: antinfiammatorie, antimicrobiche, antidolorifiche, antinevralgiche. L’utilizzo moderno, efficace e sicuro, è quello esterno contro ogni genere di trauma purché la pelle sia integra e non abrasa, altrimenti può provocare dermatiti assai pruriginose. L’elastina è dotata di proprietà antiflogistiche, pur tuttavia può provocare,in alcuni soggetti, delle dermatiti da contatto.

La posologia della T.M. è di 40 gtt, diluite in mezzo bicchiere d’acqua tiepida, fatta bollire in precedenza, per applicazioni locali tre volte al giorno. L’estratto fluido utilizza i fiori (1 gr=40 gtt) oppure radici (1 gr= 30 gtt) sempre per uso esterno.

La Commissione E del 1984 ha evidenziato la straordinaria efficacia dell’olio di Arnica : estratto di una parte di droga con cinque parti di olio vegetale. La pomata deve contenere al massimo il 15% di olio di Arnica.

L’utilità nelle forme reumatiche consiste anche nell’iperemia con conseguente sensazione di calore dopo la sua applicazione. Ho personalmente constatato che l’Arnica stimola la circolazione della parte contusa consentendo il riassorbimento di stravasi ecchimotici.

Attualmente questa pianta è leader dei traumi postcontusivi; la pomata è la più usata in ogni parte del mondo. Preparazione a base di Arnica vengono utilizzate con efficacia terapeutica anche in numerose affezioni delle mucose: antisettico orale , piorrea alveolare, angina, flogosi delle mucose dell’orofaringe. I colluttori contengono 5 – 10 gtt di T.M. in un bicchiere d’acqua.

L’Arnica è la vera pianta dei traumi. Ce lo segnala, in montagna, il suo bel fiore giallo, le sue quattro foglie a ridosso del terreno sassoso, le radici sotterranee. In omeopatia è impiegata nei politraumatizzati, senza lesioni interne, che riferiscono di essere talmente contusi in tutto il corpo “come se fossero stati investiti da un carro”. In questi casi si utilizzano alte diluizioni Arnica 30 a 200 ch, dose unica granuli.

Dottor Professor
Aldo Ercoli

Alzheimer
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Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.